La Juventus è stata penalizzata di 10 punti in classifica. Così la sentenza della Corte federale d’appello della FIGC dopo la nuova udienza del processo plusvalenze. La Procura federale aveva chiesto una penalizzazione di 11 punti. Prosciolti Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano.
In classifica, quindi, la Juventus è passata da 69 a 59 punti, distante di 5 dal quarto posto occupato dal Milan, cioè l’ultimo disponibile per la qualificazione in Champions League, con due partite alla fine del campionato.
Tra l’altro, la sentenza è arrivata poco prima del match che la squadra di Massimiliano Allegri ha giocato ad Empoli, perdendo con il pesante punteggio di 4 a 1.
Francesco Calvo, Chief Football Officer della Juventus, ha commentato così la sentenza: “Le prime impressioni sono ovviamente negative, non siamo soddisfatti di questa penalizzazione. Il fatto che sia arrivata nel pre-partita ce lo aspettavamo, per cui non ci tocca e non ci cambia, però fare qualsiasi ulteriore commento adesso è troppo presto, usciremo con un comunicato stampa a breve”.
E ancora: “Possibilità di un ricorso? Questa è chiaramente una possibilità, ma dobbiamo prima leggere le motivazioni che arriveranno nei prossimi giorni per capire i margini per un ulteriore ricorso. Un bilancio della stagione? Noi più che un bilancio facciamo un’analisi continua su quello che è l’andamento e sarà il risultato finale della stagione. Noi queste analisi le facciamo per cercare di migliorarci, perché questo poi è l’obiettivo di Juventus. La Juventus vuole e deve lottare sempre per la vittoria e noi in tutti i ragionamenti che facciamo insieme all’allenatore nel costruire la prossima stagione è cercare di migliorarci, fare quello che dà soddisfazione ai nostri tifosi, ovvero vincere”.
Infine, sui social, la nota della squadra bianconera: “Juventus Football Club prende atto di quanto deciso poco fa dalla Corte d’Appello della FIGC e si riserva di leggere le motivazioni per valutare un eventuale ricorso al Collegio di garanzia presso il CONI. Quanto statuito dal quinto grado di giudizio in questa vicenda, iniziata più di un anno fa, suscita grande amarezza nel club e nei suoi milioni di tifosi, che, in assenza di chiare regole, si trovano oltremodo penalizzati con l’applicazione di sanzioni che non sembrano tenere conto del principio di proporzionalità”.