Perde ancora colpi e credibilità la giustizia sportiva italiana.
La vicenda è quella che ha fatto dicutere tutti in questi ultimi giorni:la lite da Mancini e Sarri al termine della partita di coppa Italia che ha visto l’Inter espugnare il San Paolo dopo 11 anni con un perentorio 2 a 0 cui i napoletani guidati da Sarri non erano evidentemente per nulla disposti e preparati.
Il tecnico toscano alla guida del Napoli aveva dato del “finocchio e frocio” a Mancini che non l’ha presa per nulla bene ed al termine della partita è andato a denunciare l’episodio ai microfoni di Rai Sport. Mancini aveva chiesto una punizione esemplare per il tecnico del Napoli che a suo dire, in campionati diversi da quello italiano non potrebbe nemmeno allenare. “Ha offeso centinaia di migliaia di persone” – ha dichiarato Mancini scosso ai microfoni della tevisione di stato – “dovrebbe vergognarsi”.
In questi giorni opinioni sul tema, tra le più variegate, hanno fatto il giro dei media in tutto il mondo tra chi tendeva a minizzare e chi si è schierato con Mancini dalla parte dei diritti degli omosessuali e della libertà di costume.
Alla fine la punizione per Sarri è arrivata: due giornate di squalifica a Sarri in Coppa Italia e 5 mila euro di multa anche per Mancini che avrebbe assunto un atteggiamento minaccioso contro il tecnico che gli avrebbe dato del “frocio”.
Punizione ridicola perchè non tiene in considerazione per nulla il tono ed il contenuto omofobo della parole di Sarri. Ha dato del Finocchio a Mancini quindi lo ha offeso. Questa la motivazione agghiacciante sottesa alla base della pena inflitta dal giudice sportivo.
Ancora una volta un sistema che si mostra ipocrita oltre che debole ed indegno. Se ti do del finocchio ti offendo! Questo il messaggio che passa con buona pace dei diritti degli omosessuali a vivere in piena dignità la propria condizione sessuale.