Scontro in studio fra Massimo Giletti e il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Giuseppe Milazzo, sul tema degli stipendi d’oro all’Assemblea regionale siciliana.

I due in un animato dibattito, dai toni accesi, si sono confrontati duramente senza esclusione di colpi. Milazzo rivendicando i risultati raggiunti in merito di abbattimento dei costi degli stipendi dell’Assemblea, il giornalista mettendo a confronto la macchina amministrativa siciliana con quella lombarda. Da qui l’incomunicabilità tra i due.

Ospiti in studio anche il sacerdote palermitano don Cosimo Scordato e Antonio Ingroia, leader della Lista del Popolo per la Costituzione.

“Nella trasmissione di Giletti si è dato del pagliaccio alla Sicilia, di certo non al sottoscritto, il cui operato, sia sul piano politico che personale è ineccepibile. Del resto, non sono io che devo rispondere di vicende passate. È conosciuta la strategia di una trasmissione televisiva impiantata sulla demagogia e sulla disinformazione. Così l’on. Giuseppe Milazzo, a seguito delle vicende che lo hanno coinvolto a Non è l’Arena di ieri, il programma condotto da Massimo Giletti.

“Aldilà di qualche servo giornalista, ho spiegato – anche se non è stato volutamente riportato da certa stampa – la volontà e l’impegno della maggioranza nel tagliare gli stipendi, ripristinando il tetto. Ribadisco – continua Milazzo – che non avendo un accordo con i sindacati, gli interessati al provvedimento ricorreranno al Tar, il quale gli darà ragione”.

Il Capogruppo Forzista a Sala d’Ercole,  ha voluto precisare sin dalle prime battute del suo intervento in trasmissione che: “I nuovi deputati – oltre al sottoscritto – non beneficiano di nessun vitalizio, essendo uniformati alla legge Monti che vige anche nelle altre regioni d’Italia”.

Infine, conclude il Deputato che: “Non ci si deve scandalizzare se ho ricordato in trasmissione che Antonio Ingroia ha goduto di una nomina e di un relativo compenso da parte del Governo Crocetta. Ognuno pensi e scriva ciò che vuole; se l’intento è gettare fango, che lo facciano pure, cavalcando certi populismi adeguati al proprio modo di vedere la vita. Non penso che debba essere io, a 40 anni, a dover rispondere o spiegare lo sfacelo in cui ci ha portato il passato. Stiamo portando avanti una nuova idea di politica, seppur dinanzi a tante difficoltà”.

Un episodio destinato a sollevar polemiche, a reagire tra i primi è l’ex presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, esponente di Centristi per l’Europa,  non nuovo a scontri sul tema con Giletti: “Mi vedo costretto a promuovere un’azione di risarcimento, in sede civile, per le smodate ed inusitate dichiarazioni rilasciate dal signor Giletti nella trasmissione ‘Non e’ L’Arena'” annuncia.

“Nella trasmissione di ieri – spiega Ardizzone – il conduttore televisivo ha ripetutamente inveito con insulti contro la mia persona, con riferimento a vicende  relative ad una serie di trasmissioni condotte nel 2017 dallo stesso Giletti sulla RAI, nel programma domenicale ‘L’Arena'”.

“Delle dichiarazioni fatte dal signor Giletti sulla Rai lo scorso anno, su mia esplicita richiesta, ho riferito in sede di commissione nazionale antimafia, con riferimento in particolare alla vicenda di Riscossione. Adesso però intendo tutelarmi legalmente perché è chiaro l’intento diffamante e persecutorio del conduttore, non rivestendo io più alcun incarico istituzionale” conclude l’ex Presidente del Parlamento siciliano.