Il corteo studentesco pro-Palestina del 23 febbraio 2024 a Pisa è terminato con scontri tra manifestanti e polizia, e ora dieci agenti sono stati indagati dalla procura per eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose. Durante la manifestazione, i manifestanti avevano forzato un blocco in un’area interdetta, provocando un intervento deciso delle forze dell’ordine. Le tensioni sono sfociate in scontri, e oggi la magistratura sta indagando sugli agenti coinvolti.
In una nota, il Siulp di Pisa, sindacato di polizia, ha espresso “massima solidarietà e vicinanza ai colleghi coinvolti nelle indagini” e ha ribadito la “massima fiducia nella magistratura”. Il Siulp si è detto certo che “le indagini dimostreranno che l’operato dei colleghi è stato corretto, anche nei confronti dei manifestanti che avevano forzato il blocco dell’area interdetta”. Il sindacato ha inoltre criticato qualsiasi tentativo di “strumentalizzare l’episodio per ottenere benefici a discapito dei colleghi e dei manifestanti”.
Anche dalla politica non sono mancate reazioni. I consiglieri regionali della Lega, Elena Meini e Giovanni Galli, hanno commentato la notizia degli avvisi di garanzia ricevuti dai poliziotti con una dichiarazione: “Desideriamo esprimere la nostra vicinanza ai poliziotti a cui è stato notificato un avviso di garanzia in merito ai noti fatti di Pisa”. I consiglieri si sono detti “interdetti” dalla decisione, ma hanno sottolineato la loro fiducia nella magistratura per fare piena luce sulla vicenda.
Meini e Galli hanno difeso l’operato delle Forze dell’Ordine, sottolineando che “tutelare la sicurezza pubblica è compito delle Forze dell’Ordine e non è giusto mettere sullo stesso piano chi scende in piazza con l’intento di scontrarsi con la polizia e chi deve difendere la legalità”. I consiglieri hanno inoltre espresso preoccupazione per una possibile percezione di lassismo giudiziario, affermando: “se per la Magistratura è, invece, una sorta di ‘bomba libera tutti’ allora lo dica apertamente”. Hanno infine ribadito il loro sostegno a chi garantisce la sicurezza quotidiana, anche a rischio della propria vita.