Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, ha affermato: “La legge me lo permette, non abbiamo bisogno di blocchi, fermi e scioperi, ma di correre e produrre”, quindi, “ho firmato ieri sera l’ordinanza di precettazione dello sciopero” del 17 novembre, che sarà di 4 ore, perché “non possiamo dipendere dagli umori di Landini”.

Salvini è intervenuto all’Assemblea di Federmanager, a Roma.

Cosa rischiano i lavoratori

La Legge 146 del 1990, che regolamenta l’esercizio del diritto di Sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelate, prevede che i lavoratori che si astengono dal lavoro in caso di ordinanza di precettazione vanno incontro a una “sanzione amministrativa pecuniaria per ogni giorno di mancata ottemperanza, determinabile, con riguardo alla gravità dell’infrazione ed alle condizioni economiche dell’agente, da un minimo di euro 500 a un massimo di euro 1.000”. La norma stabilisce anche che “le sanzioni sono irrogate con decreto della stessa autorità che ha emanato l’ordinanza e sono applicate con ordinanza-ingiunzione della direzione provinciale del lavoro – sezione ispettorato del lavoro”.

La stessa legge ha normato l’istituzione della Commissione di garanzia – criticata da CGIL e UIL perché troppo vicina al Governo – dell’attuazione della legge sullo Sciopero.

Cosa rischiano i sindacati

“Le organizzazioni dei lavoratori, le associazioni e gli organismi di rappresentanza dei lavoratori autonomi, professionisti e piccoli imprenditori, che non ottemperano all’ordinanza” di precettazione di uno sciopero “sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.500 a euro 50.000 per ogni giorno di mancata ottemperanza, a seconda della consistenza economica dell’organizzazione, associazione o organismo rappresentativo e della gravità delle conseguenze dell’infrazione”.

A prevederlo è sempre la Legge 146 del 1990. La norma stabilisce inoltre che “le sanzioni sono irrogate con decreto della stessa autorità che ha emanato l’ordinanza e sono applicate con ordinanza-ingiunzione della direzione provinciale del lavoro – sezione ispettorato del lavoro”.

La critica del M5S: “Scioperare è un diritto”

I deputati del Movimento 5 Stelle delle commissioni Trasporti e Lavoro a Montecitorio hanno affermato: “Rimaniamo molto perplessi dinanzi alle relazioni espresse stamane in commissione dalla presidente della commissione di Garanzia per gli scioperi”. “Di fronte ai quesiti relativi al perché questo Sciopero non sia da considerarsi generale, sono state fornite risposte poco chiare. Noi ribadiamo un concetto: lo Sciopero è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, e non un a concessione del governo, come lo vuole far passare Salvini”.

E ancora: “In mezzo al caos degli ultimi giorni, colpisce come siano rimaste completamente sotto traccia le ragioni della mobilitazione dei lavoratori: disagio salariale, rinnovo dei contratti collettivi, orari di lavoro disumani. E poi questa manovra draconiana, che fa cassa sulle pensioni, non da’ nulla ai lavoratori e non stanzia un euro per il trasporto pubblico locale. È irricevibile la sordità del governo su queste istanze. Il dato politico è questo”.

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