Il dipartimento di biologia della Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh (USA) è in lutto dopo che uno scienziato è morto in una sparatoria. Stava studiando la composizione biologica del coronavirus ed era sul «punto di fare scoperte molto significative per la comprensione» della malattia, come riportato su Fox News.
Bing Liu, 37 anni, ricercatore, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco sabato scorso, 2 maggio, nella periferia della città della Pennsylvania. Stando a quanto riferito, lo studioso conosceva il suo assassino, un uomo che è poi andato nella sua auto e si è tolto la vita.
A quanto pare, le ricerche di Bing Liu sulla biologia dei sistemi computazionali e sul coronavirus stavano portando a risultati utili. «Bing stava per fare scoperte molto significative per comprendere i meccanismi cellulari che sono alla base dell’infezione da SARS-CoV-2 e le basi cellulari delle complicazioni conseguenti», ha dichiarato il Dipartimento di Biologia in una nota. «Faremo uno sforzo per completare ciò che ha iniziato nel tentativo di rendere omaggio alla sua eccellenza scientifica».
Liu ha riportato ferite da arma da fuoco alla testa, al collo e al busto. Proveniva dalla Cina e viveva con la moglie con cui non ha avuto figli. Non si conosce, al momento, il perché il ricercatore sia stato ucciso.
Ivet Bahar, il capo del Dipartimento dove operava Liu, ha raccontato alla stampa locale che il 37enne era uno scienziato di grande talento, molto intelligente: «Ha contribuito a numerosi progetti scientifici, pubblicandoli su riviste di alto profilo. Era una persona che ci piaceva molto, gentile, disponibile, generosa» e ha aggiunto: «Siamo tutti scioccati, un dramma inaspettato».
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