Matteo Salvini, leader della Lega, al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini: “Sulle sanzioni alla Russia bisogna guardare i numeri: l’avanzo commercial della Russia è 70 miliardi di dollari, per la prima volta nella storia il sanzionato ci guadagna. Chiedo di valutare l’utilità dello strumento: se funziona andiamo avanti ma se funziona al contrario rischiamo di andare avanti dieci anni: uno strumento che doveva dissuadere Putin nell’attacco finisce con il favorirne l’economia”.
Il leghista ha aggiunto: “Non vorrei che le sanzioni stiano alimentando la guerra. Spero che a Bruxelles stiano facendo una riflessione”.
Pronta la replica di Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa: “L’avanzo commerciale della Russia non c’entra nulla con le sanzioni. Dipende solo dal gas, su cui non ci sono sanzioni. Se Salvini è contrario alle sanzioni contro la Russia lo dica e non usi questo tipo di argomento”.
Anche Enrico Letta, segretario del Partito Demoratico, ha replicato a Salvini: “Le sanzioni alla Russia sono una scelta europea. Putin ci ricatta e davanti ai ricatti non si risponde con i cedimenti: sarebbe il segnale peggiore che si possa dare”.
Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, infine, ha detto: “Per il momento non vanno tolte le sanzioni alla Russia anche se non devono essere eterne”. “Prima occorre far capire alla Federazione Russa – ha aggiunto – che la violazione del diritto internazionale è qualcosa che provoca una reazione da parte della comunità internazionale. Siamo sempre stati chiari sulla condanna dell’invasione dell’Ucraina”. “Stiamo – ha proseguito Tajani – dalla parte dell’Europa, dell’Occidente e della NATO, ma lavoriamo per la pace e prima si conclude questa guerra meglio è. Abbiamo applaudito – all’accordo per il ritorno alla distribuzione del grano, questo è un fatto molto positivo, vuol dire che se c’è buona volontà”.
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