Dopo il successo del Festival di Sanremo 2022, la prima domanda che viene in mente è se ci sarà un Amadeus quater.
Ebbene, Carlo Fuortes, amministratore delegato della Rai, stuzzicato sull’argomento durante la conferenza stampa di stamattina, ha detto: “Squadra che vince non si tocca“. E ancora: “Sarebbe pazzesco non partire da qui, è ovvio con questo successo. Ma dobbiamo parlarci e il primo a volerlo deve essere Amadeus. Per ora non c’è niente di definito”.
Il conduttore, commentando il Festival, ha detto: “Per me è una giornata speciale, una di quelle giornate che voglio ricordarmi per sempre. È chiaro che il dato di ascolto è importante, ma quello che mi interessa è il tipo di Festival che si fa”.
“Il ‘triplete’ – ha aggiunto – è una sensazione particolare. Tutto è cominciato dal primo anno, un Festival importante, il 70esimo, ed era il Festival dell’assembramento, della gioia. Il secondo anno siamo piombati nel dramma, ma il Sanremo di quest’anno è figlio del Sanremo dell’anno scorso. Lì ho pensato di trasformare musicalmente quel Festival. E il direttore Stefano Coletta mi ha sostenuto. Ho deciso di dare ai giovani, che avevano trascorso un anno chiusi in casa, il ‘loro’ festival, privilegiandoli rispetto a tutti gli altri target. In un anno in cui si era costretti a stare da soli a guardarlo, non si poteva pensare che tutti lo guardassero, perché il festival è aggregazione, come una finale dei Mondiali. Ma lì ho portato la rivoluzione musicale“.
Amadeus ha anche svelato la sua paura più grande: “Alla vigilia avevo detto in maniera sbruffona che se mi fossi ammalato, saremmo rimasti tutti qui per dieci giorni. Ma la mia più grande paura era contagiarmi. Non c’era un piano B e ogni volta che facevo il tampone ed era negativo, uscivo dalla stanza che sembrava avesse segnato Lautaro”, l’attaccante argentino dell’Inter.
Amadeus ha anche giocato sui titoli, sintetizzando i suoi 3 Festival: “Il primo ha fatto rumore, il secondo ci ha lasciati zitti e buoni, il terzo da brividi”.