La giornalista palestinese Rula Jebreal potrebbe affiancare, per una serata, Amadeus sul palco dell’Ariston. Una scelta che sta scatenando non poche polemiche.
Il politico Daniele Capezzone su Twitter ha scritto: «Mi par di capire che con i soldi del canone #Rai #RulaJebreal potrebbe essere incaricata a #Sanremo di spiegarci quanto le facciamo schifo. Se poi qualcuno si lamenterà sui social, seguiranno accuse di: – razzismo – sessismo – machismo. Pure nel 2020, ci avete già rotto…».
E c’è stato anche chi, sempre sui social, ha parlato persino di «insulto a tutti gli italiani», con tanto di hashtag: #BoicottaSanremo.
A lanciare l’indiscrezione della presenza della Jebreal alla 70esima edizione del Festival di Sanremo è stato Dagospia, il magazine digitale di Roberto D’Agostino, da dove si apprende che Amadeus avrebbe incontrato la giornalista 46enne in un albergo di Milano per farle la propota.
Critico anche il commento di Marco Gervasoni, docente dell’Università del Molise, già noto per i suoi tweet contro Liliana Segre, che su Twitter ha scritto: «Mitica la definizione che ne diede in un talk show anni fa Sapelli ‘gnocca senza testa’. Aspettatevi un Sanremo pro clandestini, pro islam, pro lgbt, pro utero in affitto, pro sardine, pro investitori d’auto (purché con suv)».
Poi, contattato dall’Adnkronos, il consigliere della Rai, Giampolo Rossi, ha affermato: «Sono note le sue posizioni ideologiche radicali, filoislamiste e dichiaratamente antisraeliane così come le fake news raccontate sulla guerra in Siria, ma ignoravo che Rula Jebreal fosse esperta di musica italiana». E ancora: «È sorprendente che possa partecipare ad un Festival che rappresenta la cultura popolare del nostro paese chi fino a poco tempo fa definiva gli italiani razzisti e l’Italia un paese fascista su giornali stranieri come The Guardian. Si vede che durante il Festival di Sanremo, come di incanto, l’Italia non è più un Paese fascista». Per Rossi, insomma, il Festival di Sanremo deve essere «un momento di unione del nostro Paese e non lasciare spazio, quindi, a sentimenti divisivi e a persone che li alimentano».
Non mancano, però, gli utenti dei social che hanno preso le difese della giornalista palestinese: «Grazie #Amadeus per aver scelto #RulaJebreal, stai mandando in tilt i cervelli dei razzisti perché è una donna, straniera, che ha detto chiaramente che l’Italia è un paese fascista. Spero faccia qualche discorsetto durante il festival».
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