Sergei Shoigu, il ministro della Difesa russo, ha effettuato una visita alle truppe in Ucraina. Questa è stata la sua prima apparizione pubblica dopo l’ammutinamento della Wagner nel fine settimana.
Nonostante la richiesta del capo della Wagner, Prigozhin, di incontrarsi a Rostov per porre fine all’ammutinamento, Shoigu non ha commentato la ribellione.
Inoltre, l’AFP ha segnalato che il ministro della Difesa russo è apparso anche in televisione per la prima volta dalla ribellione della brigata Wagner, che è poi rientrata, a soli 200 chilometri da Mosca.
Shoigu, insieme al generale Gerasimov, sono stati spesso duramente attaccati da Prigozhin. Tra le ipotesi del contenuto dell’accordo tra Putin e il fondatore della Wagner c’è anche la loro sostituzione, eppure la presenza di Shoigu in Ucraina pare allontanare il cambio.
Il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, resta sotto inchiesta in relazione al tentativo di golpe. Lo riporta Kommersant.ru.
Prigozhin, che si trova in Bielorussia in esilio con lo status di impunibilità come parte dell’accordo con il governo di Mosca, sarebbe sotto al procedimento penale sull’organizzazione di una ribellione armata (articolo 279 del codice penale). Quindi, continua ad essere indagato dal dipartimento investigativo dell’FSB (Servizio federale per la sicurezza) della Russia.
Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, in visita in Lituania, ha affermato: “Stiamo monitorando la situazione in Russia, quanto è accaduto è un fatto interno e mostra l’enorme errore strategico di Vladimir Putin” nel dar vita “all’invasione illegale dell’Ucraina”.
“Stiamo monitorando anche la situazione in Bielorussia e definiamo irresponsabile l’annuncio della Russia di trasferire lì armi nucleare tattiche. Non abbiamo alcuna indicazione di un possibile uso di queste armi ma restiamo vigili”, ha aggiunto.