Due giornalisti italiani della RAI, Simone Traini e Stefania Battistini, sono finiti nel mirino delle autorità russe. La loro colpa? Un presunto “attraversamento illegale del confine” dall’Ucraina, accusa avanzata dopo che i due avevano riportato notizie su un’operazione ucraina avvenuta durante l’estate nella regione di Kursk.
Secondo quanto riferito dai media locali, un tribunale nella regione di Kursk ha deciso di richiedere l’estradizione in Russia dei due giornalisti. L’accusa formale sarebbe il “passaggio illegale” della frontiera, avvenuto durante la loro attività giornalistica sul campo.
Il mandato emesso dal tribunale include anche una richiesta di custodia cautelare per Battistini e Traini. Secondo le autorità, i giornalisti dovrebbero essere detenuti sul suolo russo o all’atto dell’estradizione, nel caso in cui questa venisse accolta.
“Il mandato d’arresto russo contro due giornalisti Rai è un’ulteriore forma di persecuzione nei confronti della libertà di stampa. Il Governo italiano sarà sempre schierato a difesa del diritto a una informazione indipendente”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
La vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno (Partito Democratico), ha espresso la sua solidarietà ai due giornaliti: “Accanto a Stefania Battistini e Simone Traini per la libertà, il giornalismo”.
Stefania Battistini e Simone Traini “hanno la mia solidarietà. I giornalisti e le giornaliste hanno diritto e dovere di documentare quello che accade”. Così il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato ieri sera da Massimo Giletti a Lo stato delle cose, in onda su Raitre.
Infine, Barbara Floridia del M5S, presidente della commissione di Vigilanza RAI, ha dichiarato: “la richiesta di estradizione da parte della Russia dei giornalisti RAI Simone Traini e Stefania Battistini rappresenta un attacco violento e inaccettabile alla libertà di stampa e all’indipendenza del giornalismo. È evidente che siamo di fronte a un atto di guerra ibrida che si sta giocando sulla pelle di giornalisti la cui unica colpa sarebbe stata quella di svolgere il proprio lavoro. Rinnovo piena e totale solidarietà nei confronti di Traini e Battistini, nella certezza che l’Italia non si piegherà mai a simili ricatti”.