In Trentino, a Caldes, in un bosco della val di Sole, è stato trovato morto un runner, forse ucciso da un animale selvatico di grossa taglia. Aveva 26 anni e si chiamava Andrea Papi.
I carabinieri, la scientifica e le autorità investigative stanno effettuando i rilievi. Tra le ipotesi al vaglio anche quella legata all’aggressione da parte di un orso. Sul posto si è recato pure il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti insieme al dirigente della protezione civile Raffaele De Col.
Si è appreso che l’uomo è uscito di casa nel pomeriggio di ieri, mercoledì 5 aprile, per un’abituale sessione di allentamento, dirigendosi sopra l’abitato di Caldes. Il mancato rientro a casa ha messo in allarme la compagna, che ha segnalato l’accaduto alle forze dell’ordine. Le ricerche sono iniziate nella serata da parte dei carabinieri della compagnia di Cles, con le unità cinofile, e i vigili del fuoco volontari della zona. Nella notte la scoperta del corpo grazie ai cani molecolari.
Cia (FDI): “L’orso vale più dell’essere umano”
Claudio Cia, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio nella Provincia autonoma di Trento, ha affermato: “Secondo i primi rilievi, sembrerebbe che il giovane sia stato aggredito sulla strada, trascinato nel bosco e, una volta lì, sventrato. Fatto questo che, se verificato, rappresenterebbe un dettaglio agghiacciante. Dispiace, in queste occasioni, ribadire come il sottoscritto sia stato facile premonitore di un avvenimento condizionato dall’impossibilità – dovuta al bisticcio di competenze tra Stato e Provincia autonoma di Trento – di gestire il problema della convivenza dell’uomo con i grandi carnivori in un piccolo territorio di montagna come il nostro. All’inizio di marzo, a seguito dell’aggressione avvenuta a Rabbi, sulla mia pagina Facebook scrivevo: ‘Questo succede perché è prevalsa la linea irrazionale dei fondamentalisti, quella di chi pensa che l’orso valga più dell’essere umano e che pertanto sono disposti a vedere un uomo morto’. Oggi, che ci troviamo a piangere la scomparsa di una persona, mentre ci stringiamo alla famiglia del ragazzo, pensiamo a questi progetti che da opportunità, sono inevitabilmente divenuti una problematica”.
LAV: “Non cominciare una nuova crociata anti orso”
Massimo Vitturi, responsabile della LAV – Animali selvatici, ha commentato: “No a semplicistiche scorciatoie che vogliono mettere sul banco degli imputati gli animali selvatici, lanciando magari qualche nuova crociata anti orso, le ferite ritrovate sul corpo dell’uomo potrebbero benissimo essere successive alla sua morte avvenuta per altre cause, per questo motivo chiediamo che la Provincia di Trento coinvolga immediatamente il Centro di referenza nazionale del Ministero della Salute per la medicina forense veterinaria, centro di eccellenza nazionale che può contribuire a valutare l’origine delle ferite anche ricorrendo all’analisi del DNA”.
Gli abitanti di Caldes in val di Sole, comunque, danno per scontata l’aggressione da parte di un orso. Da tempo si parla di avvistamenti in zona. Solo un mese fa l’aggressione in valle di Rabbi di un escursionista da parte dell’esemplare Mj5. “Vi sono state aggressioni ad animali di allevamento nell’ultimo mese, tra cui una pecora sbranata a margine dell’abitato di Caldes lo scorso 19 marzo – raccontano in paese ai cronisti – Ci sono state diverse aggressioni nella zona. Bisognava solo attendere la morte di una persona”.
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