I carabinieri del Nas, su richiesta della Procura di Roma, hanno proceduto ieri, mercoledì 3 novembre, al sequestro di nove green pass falsi tra cui quello nella disponibilità dell’attore Pippo Franco.
L’attività rientra nell’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, in cui si ipotizza il reato di falso. Tra i lasciapassare falsi, rilasciati da un medico di base e odontoiatra già perquisito, anche quello destinato ad un ex magistrato. I certificati sono stati disattivati presso il database del Ministero della Salute. In base a quanto si apprende il documento sarebbe stato utilizzato da alcuni indagati anche per accedere in locali.
L’indagine dei pm capitolini ha accertato che il medico di base finito nel registro degli indagati avrebbe ricevuto 20 fiale di vaccino da cui è possibile inculare 120 dosi ma ne risulterebbero invece somministrate 156 dosi.
Gli inquirenti hanno verificato, inoltre, che nella data in cui risultava la somministrazione del siero alcuni indagati si trovavano lontano da Roma mentre altri avrebbero ricevuto la dose in una data successiva a quella indicata sul certificato verde. Tra gli indagati, oltre Pippo Franco e alcuni suoi familiari, anche un medico legale che avrebbe svolto il ruolo di intermediario tra i pazienti e il medico di base.
Nel corso di alcune interviste, l’attore 81enne, parlando di vaccinazione si era limitato a dire: «preferisco non rispondere, vi basti sapere che ho il Green Pass». Dopo alcuni giorni Franco – che si era candidato anche al consiglio comunale di Roma – ha pubblicato sul suo profilo Instagram una sua foto che lo ritrae nello studio del medico finito nel registro degli indagati con la didascalica «scettico ma vaccinato».
I reati su cui la procura lavora sono falso su attestazione di certificazione e falso del dato nella banca dati regionale. L’indagine prosegue per individuare ulteriori persone coinvolte. Al momento non sono state accertate elargizioni di compensi.