“Io non ho sentito una parola di presa di distanza di un esponente della maggioranza o del governo, è questo quello che fa vergognare e fa indignare i cittadini”.
Così Leonardo Donno, il deputato del MoVimento 5 Stelle, ad Agorà, su Raitre, doo la rissa di ieri alla Camera, avvenuta durante la discussione sul DDL Calderoli sull’autonomia differenziata, definita “aggressione squadrista”.
Sulla rissa è intervenuto anche Massimo Bitonci, parlamentare della Lega, sottosegretario delle Imprese e del Made in Italy: “Io ero proprio davanti ieri e ho visto Donno accasciato. Però Iezzi era lontano… ho visto che Iezzi ha tentato, ovviamente sbagliando assolutamente, di colpirlo”. “Il Var dirà quale è la verità”.
In Parlamento, invece, duro attacco del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle contro il verbale su quanto successo ieri.
PD e Lega: “Attacco squadrista”
Roberto Speranza, deputato del PD, ha affermato: “Non possiamo non denunciare con tutte le forze che abbiamo quanto avvenuto ieri. Quelli della maggioranza sono leggeri nel modo di porsi e alla prima provocazione escono per quello che sono: ieri abbiamo visto scene di squadrismo vero e proprio. Dobbiamo fare capire agli italiani chi sono” […] “e anche distinguerci, per quanto è possibile, da questa roba qui. Io andrei alla Camera e bloccherei il processo verbale, perché il processo verbale non è una cosa banale, ma racconta quello che è avvenuto ieri e se si dice che è stata una rissa noi dobbiamo dire ‘no’: è stata una aggressione squadrista”.
Inoltre, Alfonso Colucci, deputato del M5S, ha gridato in aula: “Siete degli squadristi, vogliamo verità in questo processo verbale”. “Questa ricostruzione è palesemente falsa, non si fa nessuna menzione di quello che Donno ha subito: 3 giorni di prognosi per essere stato colpito al petto”, ha aggiunto il collega Giorgio Fede.
Tajani: “L’emiciclo non è un ring”
Infine, Antonio Tajani, vicepremier e segretario di FI: “Nessun parlamentare di Forza Italia è stato coinvolto nella rissa avvenuta ieri, provocata da un atteggiamento nei confronti di un ministro della Repubblica che si poteva evitare, l’emiciclo non è un ring. Non sono i pugni che possono aiutare a convincere gli elettori ma le idee. Queste cose non servono per prendere voti. Se non vogliamo perdere elettori dobbiamo dare esempi diversi”.
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