Secondo il Copernicus Climate Change Service (C3S) dell’Unione Europea, il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato. La temperatura media globale ha raggiunto un incremento di 1,6°C rispetto al periodo pre-industriale (1850-1900), superando il limite stabilito nell’Accordo di Parigi sul clima.
Un trend allarmante
Il precedente record di riscaldamento globale, stabilito nel 2023, è stato superato di oltre 0,1°C. Gli ultimi dieci anni risultano ora i più caldi mai registrati, confermando l’urgenza di affrontare i cambiamenti climatici.
Impatto su scala globale
Gli effetti del cambiamento climatico sono visibili in ogni continente. Incendi devastanti hanno colpito California, Bolivia e Venezuela, causando la perdita di vite umane e distruggendo centinaia di abitazioni. Nel frattempo, alluvioni torrenziali hanno flagellato Nepal, Sudan e Spagna, mentre ondate di calore in Messico e Arabia Saudita hanno provocato migliaia di vittime.
Eventi climatici estremi in aumento
Le tempeste e le piogge torrenziali stanno peggiorando a causa di un’atmosfera più calda, in grado di trattenere maggiori quantità di vapore acqueo. Nel 2024, la quantità di vapore acqueo nell’atmosfera ha raggiunto un livello record, aggravando i fenomeni di pioggia intensa e alluvioni.
Costi crescenti e volontà politica in declino
Mentre i costi legati ai disastri climatici continuano a salire, in alcuni paesi l’impegno politico per ridurre le emissioni di gas serra sta diminuendo. Donald Trump, presidente eletto negli Stati Uniti, ha definito il cambiamento climatico “una bufala”, nonostante il consenso scientifico globale sull’origine antropica del fenomeno e le sue potenziali conseguenze catastrofiche.
Cosa significa superare il limite di 1,5°C?
Superare temporaneamente la soglia di 1,5°C non rappresenta una violazione dell’Accordo di Parigi, che si basa su medie di lungo termine. Tuttavia, si tratta di un segnale che avvicina il pianeta al rischio di superare stabilmente questa soglia critica, con impatti sempre più gravi su ecosistemi, economie e popolazioni.
Fonte: RFI.
Commenta con Facebook