Come nelle attese, il referendum sulla giustizia non ha ottenuto il quorum in nessuno dei cinque quesiti.
L’affluenza definitiva (7.903 Comuni su 7.903) per il voto di ieri, domenica 12 giugno, secondo i dati del Ministero dell’Interno, è stata del 20,95%. Al primo quesito (‘Incandidabilità dopo la condanna’) l’affluenza è stata del 20,95%; al secondo quesito (“Limitazione delle misure cautelari”) del 20,93%; al terzo questito (‘Separazione delle funzioni dei magistrati’) del 20,93%; al quarto quesito (‘Membri laici nei consigli giudiziari’) del 20,92%; al quinto quesito (‘Elezioni dei componenti dei togati del Consiglio Superiore della Magistratura”) del 20,92%. Per raggiungere il quorum, ci sarebbe voluto il 50% + 1 dei diritti al voto. Quindi, il referendum – proposto da Lega e Radicali – è fallito per quasi ben 30 punti.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, su Twitter ha commentato: “Grazie ai 10 milioni di italiani che hanno scelto di votare per cambiare la giustizia. È nostro dovere continuare a far sentire la loro voce”.
Attacco di Mario Turco, vice presidente del MoVimento 5 Stelle, intervistato da La Stampa: “Sono stati spesi soldi pubblici su un fallimento annunciato. I quesiti erano troppo complessi, troppo tecnici. I cittadini non hanno gli strumenti giusti per poter valutare certi argomenti”. E sulle accuse di Salvini ai media per non avere parlato del referendum: “Non è vero. Se n’è parlato, ma la migliore informazione che un Referendum può avere è l’interesse generale che suscita nella collettività, se si scelgono questo genere di tematiche, i cittadini non ne parlano e non si interessano. È una sconfitta di contenuto. Anche l’affluenza bassissima, quindi, è un’altra colpa del centrodestra”.
E sul referendum in sé, Mario Segni, ex parlamentare e promotore di molti quesiti, intervistato da La Stampa, ha detto: “Se non si riforma il quorum, lo strumento referendario è praticamente morto. Lo dimostra il fatto che l’affluenza per il Referendum è stata bassa anche nei comuni dove si votava per il sindaco, mentre il voto per le amministrative ha tenuto. È proprio il Referendum che non ha attratto”. E ancora: “Certamente i quesiti erano ostici, ma la campagna è stata fiacchissima, oscurata anche da un evento drammatico come la guerra in Ucraina. Detto questo, bisogna avere il coraggio di ammettere che un altro tassello del nostro sistema costituzionale è saltato, credo definitivamente che il quorum ormai è impossibile da raggiungere, con un’affluenza che anche alle elezioni è calata del 30-40% rispetto al ’48. È un altro tassello di un grande castello costituzionale che è invecchiato”.
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