A seguito dell’udienza di convalida presso il Tribunale di Cosenza, Acqua Moses, il 43enne di origini senegalesi accusato inizialmente di concorso nel rapimento della neonata avvenuto presso la clinica Sacro Cuore di Cosenza, è stato scarcerato. Il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto credibile la sua versione dei fatti, accogliendo la richiesta della Procura di non disporre ulteriori misure cautelari nei suoi confronti.

La posizione di Moses e la finta gravidanza

Secondo quanto emerso dagli interrogatori, Acqua Moses si sarebbe detto all’oscuro della simulazione di gravidanza da parte della moglie, Rosa Vespa. “Era convinto della gravidanza della moglie, gli faceva vedere le ecografie, la pancia, ma si è accorto che qualcosa non andava poco prima dell’arrivo della polizia a casa”, ha dichiarato il suo avvocato, Gianluca Garritano, aggiungendo che l’uomo avrebbe scoperto la verità solo pochi minuti prima dell’arrivo degli agenti. Vespa avrebbe ammesso la propria responsabilità in quel momento, dicendo: Sì, sono stata io.

Le accuse nei confronti di Rosa Vespa

Diversa la posizione di Rosa Vespa, la donna di 51 anni, che resta in carcere con l’accusa di sequestro di persona. Il giudice per le indagini preliminari, Claudia Pingitore, ha convalidato la misura cautelare dopo l’interrogatorio di garanzia. Le indagini condotte attraverso le immagini di videosorveglianza della clinica hanno permesso di ricostruire la dinamica del rapimento, confermando il coinvolgimento diretto della donna senza il supporto del marito.

La dinamica del rapimento

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna si sarebbe introdotta nella clinica Sacro Cuore, riuscendo ad allontanarsi con la neonata. La piccola è stata fortunatamente ritrovata entro tre ore dalla denuncia di scomparsa grazie all’intervento tempestivo della polizia. Gli agenti hanno rintracciato la coppia nel loro appartamento, dove la Vespa teneva la bambina.

La difesa di Acqua Moses

Il legale di Moses ha evidenziato come l’uomo fosse stato completamente ingannato dalla moglie, la quale gli aveva persino mostrato una falsa lettera di dimissioni ospedaliere per rafforzare la credibilità della gravidanza. “Ha scoperto la verità solo all’ultimo momento”, ha ribadito l’avvocato Garritano, sottolineando che la Procura ha considerato coerente e credibile la ricostruzione fornita dall’uomo.

Prossimi sviluppi giudiziari

Mentre Moses Omogo Chidiebere è tornato in libertà, Rosa Vespa rimane in stato di detenzione in attesa del processo. La Procura continuerà a indagare per chiarire ulteriormente i dettagli della vicenda e valutare eventuali responsabilità aggiuntive.