Da quando Vladimir Putin ha annunciato l’annessione di quattro aree dell’Ucraina alla Federazione russa, nonostante i successi delle controffensive dell‘esercito di Kiev e l’uso di referendum – farsa come pretesto, si parla del possibile uso di armi nucleari da parte di Mosca e delle relative conseguenze occidentali.
A tal proposito, David Petraeus, ex direttore della CIA (Centrale IntelligenceAgensy), oggi in pensione, ha spiegato quale potrebbe essere la risposta di Washington.
In un’intervista rilasciata ad ABC News, Petraeus ha spiegato che gli USA e gli alleati punterebbero subito dopo alla distruzione delle truppe russe in territorio ucraino. Gli Stati Uniti affonderebbero anche la flotta di Vladimir Putin nel Mar Nero, ancorata in Crimea.
“Risponderemo guidando uno sforzo collettivo della NATO che eliminerebbe tutte le forze convenzionali”, ha affermato Petraeus, aggiungendo che la Russia non può vincere la guerra attuale: “Non c’è niente che Putin possa fare al momento”.
Sulla questione è intervenuto oggi, lunedì 3 ottobre, anche Lloyd Austin, capo del Pentagono, intervistato dalla CNN: “Per essere chiari, chi decide è uno. Non ci sono controlli su Putin. Come ha preso la decisione irresponsabile di invadere l’Ucraina, potrebbe prenderne un’altra. In questo momento però non vedo nulla che mi faccia credere che abbia già preso una decisione del genere”.
Austin ha condannato le “annessioni illegali di territorio ucraino” e ha definito le minacce di Putin di usare “ogni mezzo disponibile” una “dichiarazione irresponsabile. Questo tintinnio della sciabola nucleare non è il tipo di cosa che ci aspetteremmo di sentire dai leader di grandi paesi con capacità atomiche”.
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