Stamattina, all’Istituto Spallanzani di Roma, alle 7.20, sono state somministrate le prime dosi del vaccino anti Covid-19 in Italia. I primi ad essere stati vaccinati sono stati l’infermiera Claudia Alivernini, la professoressa Maria Capobianchi e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli.
Hanno presenziato all’evento il ministro della Salute, Roberto Speranza, il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri.
Claudi Alvernini ai giornalisti ha detto: «Sono qui per rappresentare gli infermieri, la categoria più contagiata. Ricordiamo i tanti operatori sanitari che non ce l’hanno fatta. È importante vaccinarsi».
L’infermiera ha detto: «È con profondo orgoglio con grande senso di responsabilità che oggi ho fatto il vaccino: piccolo gesto ma fondamentale per tutti noi. Mi sento privilegiata a essere stata tra i primi a poter beneficiare di questo risultato di mesi e mesi di ricerca scientifica e di sperimentazione. Vaccinarsi è importante perché è l’unico strumento forte che abbiamo oggi per poter venire fuori da questo periodo, insieme ai comportamenti responsabili che continueremo assolutamente ad adottare da qui ai prossimi mesi».
«Non ho avuto paura. Ripeto, mi sento privilegiata – ha ggiunto -: è una grande opportunità. Sono una ricercatrice anch’io e quindi so a quali condizioni epistemologiche debba attenersi un’innovazione, una ricerca scientifica, una scoperta scientifica. Il vaccino prima che venisse reso disponibile se pure in via emergenziale è stato sottoposto a diverse valutazioni di sicurezza, per cui mi sento di dire che è sicuro, efficace, perché dovremmo avere paura. È il covid da fare paura, non certamente il vaccino. C’è la consapevolezza che questo è un giorno importante e decisivo. La scienza e la medicina sono l’unico mezzo insieme al senso civico di ognuno di noi che ci permetteranno di uscire vincitori da questa battaglia così dura. Lo dico col cuore: vacciniamoci, per noi per i nostri cari e per la collettività».
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