Sono riprese stamattina, sabato 1° giugno, le ricerche dei tre ragazzi dispersi nel fiume Natisone, travolti dalla piena del fiume. I vigili del fuoco hanno mantenuto un presidio nel campo base allestito a Premariacco, proseguendo le verifiche nella zona immediatamente a ridosso del ponte Romano. Grazie a condizioni meteo migliori, sono in azione anche i droni della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. Tuttavia, a quasi 20 ore dalla scomparsa, le possibilità di trovare i dispersi ancora vivi sono quasi azzerate a causa della velocità dell’acqua e dell’ipotermia.
Segnale di un cellulare
Sempre stamattina i soccorritori hanno intercettato il segnale di uno dei cellulari dei ragazzi dispersi. Le ricerche si concentreranno ora in quella specifica zona, anche se non è certo che lo smartphone sia rimasto addosso al suo proprietario. Questo elemento è comunque utile per le decine di soccorritori che stanno operando lungo il corso del torrente, dal ponte Romano fino alla confluenza con il fiume Torre.
La trappola del Natisone
Alcuni residenti di Premariacco descrivono come i tre ragazzi si fossero fermati su una collinetta vicino al fiume, ignari del pericolo imminente. La conca dove si trovavano si è riempita d’acqua in pochi minuti, rendendo impossibile l’attraversamento. La corrente impetuosa li ha trascinati via prima che i vigili del fuoco potessero approntare un sistema di salvataggio. Il Natisone è noto per i suoi improvvisi e violenti cambiamenti di livello, che possono creare situazioni estremamente pericolose.
I residenti sono ben consapevoli delle sue bizze, mentre i tre ragazzi, scesi nel greto per fare fotografie, erano ignari del pericolo. Ieri mattina, l’acqua sembrava calma e bassa, ma la situazione è cambiata rapidamente, mettendo in grave pericolo la vita dei ragazzi.
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