Il primo giorno di deconfinamento a Parigi è cominciato in modo strano. Un odore forte e puzzolente, che ricorda lo zolfo o un ‘uovo marcio’, ha invaso la capitale francese e alcune zone circostanti. Inoltre, il cielo si è tinto di arancione.
Naturalmente, com’era facile prevedere, dopo due mesi di lockdown, sui social media sono subito comparse delle teorie cospirative per tentare di dare una spiegazione alla puzza.
Molti hanno citato possibili perdite di gas, «un’alta concentrazione di biossido di azoto» o persino un’esplosione in una fabbrica chimica. I Vigili del Fuoco, rispondendo alle tante segnalazioni ricevute, hanno affermato su Twitter: «Questo odore non corrisponde a nessun intervento in corso» ed è «probabilmente legato al maltempo recente».
Il vicesindaco di Parigi, Emmanuel Grégoire, parlando dello strano fenomeno, ha sottolineato che «non sono stati segnalati incendi o incidenti industriali. L’odore potrebbe essere collegato alle forti precipitazioni». Ha assicurato, comunque, dei controlli e ha poi elaborato un’altra ipotesi: «Potrebbe essere collegato alla miscelazione delle reti fognarie a causa della forte pioggia che fa riemergere i gas di decomposizione». La puzza diffusa, però, non ha riguardato solo Parigi. Ma è stata avvertita anche a Bruxelles e a Los Angeles: stesso odore e stessa tinta arancione del cielo.
Ora, per cercare di dare una spiegazione al fenomeno, Régis Crépet, meteorologo e climatologo, ha affermato che l’odore di zolfo sarebbe collegato a un cambiamento nella massa d’aria e dall’improvviso arrivo di aria fredda dal Mare del Nord. Inoltre, il cielo sarebbe arancione per via «del riflesso delle luci della città sulle nuvole basse».
Mistero risolto?