È successo a Padova

Variante delta, 49enne non vaccinata ricoverata in terapia intensiva

A Padova una donna di 49 anni è ricoverata in terapia intensiva, contagiata dalla variante delta del coronavirus.

Sono risultati positivi anche il marito e il figlio e il SISP (Servizio Igiene Sanità Pubblica) sta procedendo al tracciamento di tutti i familiari e contatti di questa famiglia e nei luoghi di lavoro.

A dare la notizia della positività della donna alla variante delta è stato Giuseppe Dal Ben, direttore dell’Azienda ospedaliera di Padova: «Una donna di 49 anni, padovana e non vaccinata, è ricoverata in terapia intensiva per coronavirus ed è attualmente oggetto di sequenziamento. Ma siamo orientati a considerare che si tratti di variante delta».

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«In particolare in queste ultime settimane – ha aggiunto Dal Ben – la presenza di questa variante sta aumentando nel nostro territorio, ed è quella che può esporre il paziente affetto ad un maggior rischio di ospedalizzazione».

Il direttore dell’Azienda ospedaliera ha ricordato che, per contrastare la variante delta, «è opportuno fare il ciclo completo di vaccinazione, e una dose sembra non essere sufficiente a garantire una copertura completa».

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Sempre a proposito della variante delta, il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, intervenendo su Radio Cusano Campus, ha affermato: «È  una previsione non difficile dire che la variante Delta diventerà dominante. Ciò che si vede nel mondo, dalla Russia all’Australia, dimostra come le caratteristiche di maggiore contagiosità di questa variante fa sì che prevalga sulle altre. Dovremo convivere con questo virus e gestire con buon senso le occasioni di maggiore libertà, mantenendo sempre l’attenzione e facendo andare sempre alla grande la vaccinazione».

«Quello che sta avvenendo in Inghilterra lo vedremo fra 2-3 mesi anche da noi – ha aggiunto Pregliasco -. Loro hanno aperto prima e hanno lasciato al virus occasioni di infezioni. Hanno avuto 65mila casi in settimana, però con solo 78 decessi, a dimostrazione dell’efficacia della vaccinazione con due dosi. Questo ci deve rendere più tranquilli. La malattia è rara nei soggetti completamente vaccinati».

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