A Montegrotto Terme, in provincia di Padova, un farmacista ha fatto pagare quattro euro la stampa del green pass per un cliente ed è scoppiata la bufera.
Il proprietario della certificazione verde ha, infatti, condiviso sui social media lo scontrino scandalizzandosi perché le informazioni generali dicevano che le farmacie avrebbero dovuto stamparlo gratuitamente.
La farmacista si è scusata ma si è detta esasperata per il continuo via vai di persone e perché la farmacia negli ultimi tempi, proprio a causa delle nuove direttive sul green pass, si sarebbe trasformata in una copisteria.
Sui fatti è intervenuto anche l’ordine professionale che ha bacchettato la professionista, tuttavia resta il problema della gratuità della stampa, un costo vivo che ad oggi è unicamente sulle spalle dei farmacisti.
Tuttavia quello delle Terme non è l’unico caso di «green pass a pagamento», casi simili si sarebbero verificati anche ad Asiago, Firenze, Napoli e Roma, con tariffe che vanno dall’euro e mezzo ai quattro euro.
«Le segnalazioni sono arrivate anche a noi», ha detto a Il Mattino Giovanni Cirilli, presidente dell’Ordine dei Farmacisti, «siamo arrabbiati, perché cose del genere non possono e non devono accadere. I nostri farmacisti sanno perfettamente che i Green pass devono essere stampati gratuitamente. Non esiste nessun rimborso spese, nemmeno di un euro per una presunta beneficenza difficilmente controllabile. I Green pass sono gratuiti e basta. Siamo molto arrabbiati, perché è da tempo che stiamo cercando di far vedere che i servizi in farmacia funzionano ed episodi del genere ci danno enormemente fastidio».