Il TAR di Trento ha sospeso l’abbattimento dell’orsa Jj4 con un decreto in cui si è pronunciato sul ricorso delle associazioni LAV e LAC. L’esemplare femmina di 17 anni è stata individuata come la responsabile dell’aggressione mortale ad Andrea Papi, lo scorso 5 aprile, sorpreso mentre faceva jogging nei boschi di Caldes.
Il ricorso era stato presentato contro l’ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti che aveva disposto l’abbattimento dell’orso. La questione sarà affrontata in una Camera di Consiglio prevista per l’11 maggio prossimo.
È la seconda volta che il Tar di Trento sospende un’ordinanza per l’abbattimento dell’orsa Jj4. La prima, del 24 giugno 2020, era stata firmata dal presidente della Provincia di Trento, dopo l’aggressione sul monte Peller di due escursionisti, padre e figlio. Un’altra ordinanza per la cattura dell’esemplare era stata firmata da Fugatti l’11 agosto del 2020.
La Lega Anti Vivisezione (LAV) ha commentato: “Il TAR ha sospeso l’esecuzione dell’Orsa Jj4, accogliendo le motivazioni del nostro ricorso, depositato nei giorni scorsi per impedire l’abbattimento dell’orsa”. Si parla di “una vittoria per LAV e per chi crede nelle posizioni dell’associazione, sempre dalla parte dell’orso”.
L’ufficio legale della LAV “ha lavorato alacremente per evitare un’azione che appariva più come un gesto di vendetta nei confronti dell’orso che un’efficace ricerca della sicurezza di tutti in una convivenza pacifica e informata”. Quindi, “all’arroganza del Presidente Fugatti nel rispondere alle nostre proposte per il salvataggio di Jj4, il TAR ha risposto con la sospensione del provvedimento. Una reazione legittima e di buonsenso che permetterà di individuare una soluzione ragionata e proattiva alla difficile vicenda di Jj4”, conclude la LAV.