Operazione di polizia contro la ‘ndrangheta, coordinata dalla Procura di Torino e con oltre duecento donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia e un centinaio di unità di polizia, dei carabinieri e guardia di finanza.
L’operazione, chiamata Platinum-Dia, rappresenta secondo gli inquirenti «un duro colpo» alla ‘ndrangheta. Arresti non solo in Italia, ma anche in Germania, Romania e Spagna.
Sono numerose, stando a quanto si è appreso, le misure di custodia cautelare e le perquisizioni, emesse dal Tribunale di Torino su richiesta della DDA piemontese e coordinata dalla DNA. Si tratta di soggetti attivi nel ‘locale’ di Volpiano (Torino), considerati terminale economico della famiglia Agresta di Platì (Reggio Calabria), nonché nei confronti di esponenti della famiglia Giorgi, detti Boviciani, di San Luca (Reggio Calabria), ritenuti responsabili di narcotraffico internazionale ed attivi in Piemonte, Calabria, Sardegna e, in Germania, nel Land del Baden Wurttemberg, nelle località turistiche del Lago di Costanza.
Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, ha commentato: «la maxi operazione Platinum-Dia condotta a Torino e con ramificazione in Germania, Spagna e Romania dimostra la pervasività della ‘ndrangheta ma soprattutto la forza dello Stato».
«Il mio personale plauso – continua Morra – va alla Dia e al lavoro del direttore Maurizio Vallone e dell’ufficiale di collegamento della commissione Antimafia colonnello Luigi Grasso, che ha permesso tra l’altro di creare un filo diretto di sinergie e di scambio di informazioni. Locale di Volpiano legata alla famiglia Agresta di Platì, la famiglia Boviciani di San Luca, questi gli elementi fondanti di una rete mafiosa europea. Questa la pericolosità della ‘ndrangheta calabrese che si continua a sottovalutare. Oltre il necessario ringraziamento a centinaia di donne e uomini delle forze dell’ordine italiane e di altri Paesi europei, mi chiedo quanto ancora si voglia sottovalutare il problema».
«Abbiamo una forza criminale in campo – ha concluso il presidente dell’Antimafia – che non solo ha monopolizzato un territorio e lo ha asservito ai suoi fini criminali, ma ha una impressionante forza economica con cui risulta capace di espandersi dovunque in Europa. La magistratura, anche europea, lotta con tutte le forze, dovrebbe farlo anche la politica italiana avendo come priorità la Calabria».
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