Variante Omicron e vaccini. Se n’è parlato al Parlamento Europeo con l’audizione di Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), secondo cui, se per affrontare la nuova variante del coronavirus “dovessimo adattare i vaccini” siamo nella posizione di approvarli “in tre – quattro mesi“. Ma prima occorre stabilire “se serve l’adattamento”.
Cooke ha spiegato: “Dobbiamo preparci in caso ci sarà la necessità di adattare i vaccini attuali e questo è un lavoro che faranno le case farmaceutiche. Dovranno adattare la loro formula per coprire la nuova sequenza e dovranno mostrare che il sistema di produzione funziona, dovranno fare degli studi clinici per dimostrare che il tutto funziona nella pratica, vedere come la produzione dovrà essere modificata”.
E ancora: “Gran parte di questo lavoro dovrà avvenire a livello di case farmaceutiche ma vi assicuro che stiamo assicuro con loro e con altri regolatori per garantire di essere pronti quanto prima possibile ad affrontare tali conseguenza. Innanzitutto bisognerà decidere se ciò sarà necessario. Ma questo non lo decide l’EMA, è una decisione che terrà conto anche della situazione epidemiologica, dell’efficacia degli attuali vaccini contro la variante, la diffusione della variante in Europa e tanti altri fattori. Quella decisione prima dev’essere presa poi si può procedere”.
Come già rimarcato dall’Istituto Superiore di Sanità in una nota, anche Emer Cooke, comunque, ha affermato che “dai dati che vediamo, i vaccini autorizzati sono efficaci e continuano a salvare le persone da forme gravi e dalla morte. Anche se la nuova variante si diffonderà di più, i vaccini che abbiamo continueranno a garantire protezione”, insistendo però sulla necessità di fare i richiami, visto che la copertura dei sieri si indebolisce col tempo.