La guardia costiera svedese ha scoperto una nuova fuga di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e 2. Il numero totale delle perdite è salito, quindi, a quattro, come riportato da Channel 4 della TV svesese.
“Un’altra fuga di gas è stata scoperta nel Mar Baltico. Lo conferma la Guardia Costiera. Ciò significa che sono state rilevate un totale di quattro perdite nel Nord Stream 1 e 2”, ha spiegato l’emittente. Due delle perdite nel Nord Stream sono avvenute nell’area del Mar Baltico appartenente alla Danimarca e altre due nell’area appartenente alla Svezia.
L’unità di intelligence della polizia svedese (SÄPO) sta indagando sulle fughe di gas e non esclude la possibilità che dietro al presunto sabotaggio ci sia una “potenza straniera”.
Anche secondo la NATO, in un comunicato, ha riferito che “il danneggiamento dei gasdotti Nordstream 1 e Nordstream 2 nelle acque internazionali del Mar Baltico desta profonda preoccupazione. Tutte le informazioni attualmente disponibili indicano che si tratta del risultato di atti di sabotaggio deliberati, sconsiderati e irresponsabili. Queste perdite stanno causando rischi per la navigazione e danni ambientali sostanziali. Sosteniamo le indagini in corso per determinare l’origine dei danni. Come alleati, ci siamo impegnati a prepararci, a scoraggiare e a difenderci dall’uso coercitivo dell’energia e da altre tattiche ibride, da parte di attori statali e non statali. Qualsiasi attacco deliberato contro le infrastrutture critiche degli Alleati sarà affrontato con una risposta unita e determinata”.
Secondo Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, invece, quanto successo nei gasdotti è avvenuto nella zona economica esclusiva della Danimarca e della Svezia, una zona controllata dall’intelligence statunitense: “Ci sono state affermazioni che quelle sono acque neutrali ma si tratta della zona economica esclusiva della Danimarca e della Svezia, paesi allineati alla Nato che sono pieni di armi di fabbricazione statunitense e che sono completamente controllati dai servizi speciali statunitensi”.
Commenta con Facebook