Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato domenica scorsa, 14 giugno, che il suo Paese avrebbe combattuto il razzismo e il bigottismo ma non avrebbe permesso ai rivoltosi violenti di distruggere le statue o di ‘riscrivere’ la storia della Francia.
«Saremo inflessibili quando si tratta di combattere il razzismo, l’antisemitismo e la discriminazione e saranno prese nuove decisioni forti per rafforzare l’uguaglianza», ha detto Macron «ma questa nobile lotta è perversa quando si trasforma in comunitarismo, in una falsa riscrittura della storia».
E ancora: «Questo è inaccettabile. Vi dico chiaramente stasera, miei cari concittadini, la Repubblica non cancellerà alcuna traccia o nome dalla sua storia. Non dimenticherà nessuna delle sue azioni né abbatterà alcuna statua. Quello che dobbiamo fare è guardare tutti insieme con lucidità la nostra storia e la nostra memoria. La nostra relazione con l’Africa in particolare in modo da poter costruire un presente e un futuro dall’una all’altra sponda del Mediterraneo».
Infine, come riportato da Politico, Macron ha subito una crescente pressione nelle ultime due settimane con lo scopo di «abbattere statue e rivisitare altre opere d’arte che onorano le figure storiche francesi coinvolte nella schiavitù».
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