La polizia ha salvato la piccola in poche ore

Neonata rapita in clinica a Cosenza, la verità dietro il gesto assurdo

Ieri, martedì 21 gennaio, la clinica Sacro Cuore di Cosenza è stata teatro di un evento drammatico: una neonata di appena un giorno è stata rapita da Rosa Vespa, una donna di 51 anni, affiancata dal marito, Aqua Moses, 43enne di origine senegalese, nella foto. Secondo le prime ricostruzioni, Rosa Vespa si sarebbe introdotta nella stanza della madre della bambina con il pretesto di doverle cambiare il pannolino. Tuttavia, dopo trenta minuti di assenza, la madre ha lanciato l’allarme, innescando una tempestiva operazione di ricerca da parte delle forze dell’ordine.

L’intervento della polizia

Gli agenti della Squadra Mobile di Cosenza, guidati dal questore Giuseppe Cannizzaro e dal capo della Mobile, Gabriele Presti, sono riusciti a identificare la rapitrice attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza. La coppia, intercettata nei pressi di Castrolibero attorno alle 22, è stata fermata e la neonata è stata messa in salvo, per poi essere riportata in clinica dai suoi genitori, in un momento di grande commozione.

La motivazione dietro il gesto

Secondo quanto emerso dagli interrogatori condotti dal pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, Rosa Vespa avrebbe agito perché impossibilitata ad avere figli. La donna aveva infatti simulato una gravidanza per nove mesi, annunciando l’8 gennaio scorso, attraverso un post su Facebook, la nascita di un bambino di nome Ansel.

Al momento dell’irruzione nella loro abitazione a Castrolibero, la coppia era intenta a festeggiare la presunta nascita del figlio, vestendo la neonata con abiti maschili. La messa in scena era curata nei minimi dettagli, coinvolgendo persino alcuni parenti ignari della vera situazione.

La reazione della famiglia della neonata

Sui social media, la madre della piccola ha condiviso un toccante messaggio: “State scrivendo in migliaia, da ogni parte d’Italia. Questa è la nostra famiglia che si stava sgretolando in mille pezzi. Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale”. Un messaggio che ha raccolto il sostegno e la solidarietà di molte persone, commosse dalla vicenda.

Attacchi sui social contro Rosa Vespa

Dopo l’arresto, il profilo Facebook di Rosa Vespa è stato invaso da commenti di indignazione e minacce. Tra i messaggi si leggono frasi come: “Ergastolo è poco per voi” e “Spero tu marcisca in galera”, a dimostrazione della rabbia scatenata dal gesto compiuto.

Le condizioni di salute della neonata

Fortunatamente, la piccola è in buone condizioni di salute. Dopo i controlli presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, è stata dimessa e accolta tra le braccia dei genitori e della nonna, che hanno espresso sollievo e gioia per il lieto fine della vicenda.

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