Ci sarà anche Gaetano Armao al seguito della delegazione di Forza Italia che domani, a pranzo, incontrerà Silvio Berlusconi ad Arcore per discutere della candidatura del centrodestra in Sicilia per le prossime elezioni regionali.
Secondo alcune indiscrezioni proprio il fondatore del Movimento Sicilia Nazione ed ex assessore del governo Lombardo, è fra i papabili. Le sue quotazioni sarebbero salite sopratutto nell’area centrista e troverebbe il gradimento anche di Ap. Proprio oggi Gianfranco Miccichè, commissario di Fi in Sicilia, ha rilasciato un’intervista al Corriere in cui parla di “una coalizione larga, oserei dire senza limiti all’allargamento”.
Secondo l’ex ministro “il centrodestra unito batterebbe i grillini”, a occorre che “il progetto politico comune per il buon governo della Sicilia deve prevalere rispetto ai personalismi. Dobbiamo dimostrare maturità e responsabilità. La Sicilia è in una situazione di disperazione e se finisse nella mani del ‘geometra’ Cancelleri sarebbe la fine. Altro che Roma, altro che Raggi, porterebbero l’isola al tracollo definitivo”.
Resta da chiarire lo strappo di venerdì scorso con Nello Musumeci annunciato dallo stesso Micciché che oggi dice: “E’ una risorsa credibile e autorevole per il centrodestra. I problemi sono i veti incrociati che i cittadini non comprendono. Oggi però mi preoccuperei di vincere”.
Stamani ha parlato anche Silvio Berlusconi che in un’intervista rilasciata a Il Giornale alla precisa domanda sul pericolo di una divisione del centrodestra risponde serafico: “Non ne vedo la ragione. Prima di tutto io sono sempre ottimista e continuo a pensare che la divisione del centrodestra in Sicilia non sia affatto scontata. Sarebbe ragionevole convergere sul candidato che abbia le caratteristiche più adatte non solo a vincere ma a garantire ai siciliani cinque anni di buon governo, dopo i disastri della Giunta Crocetta”.
Tuttavia il Cav. ribadisce quanto aveva affermato nei giorni scorsi in merito alle prossime Regionali di novembre: “Sono importanti perché riguardano una grande regione – afferma -, ma non sono la prova generale delle elezioni politiche. Anzi, sarebbe offensivo per i siciliani non cogliere la specificità di questo lo rende necessario. Sul piano nazionale d’altronde l’unità del centrodestra mi sembra un valore pacificamente acquisito da tutti”.
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