«Gli spostamenti durante il periodo natalizio andrebbero ridotti, non aumentati».
Così il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Agostino Miozzo, in un’intervista rilasciata a La Stampa. «Questo virus non ci consente deroghe», ha detto.
Inoltre, allentare le misure restrittive a Natale e Capodanno «è una decisione politica, responsabilità del governo e, nel caso, del Parlamento», E ancora: «Noi tecnici abbiamo più volte sottolineato i rischi legati al movimento di un gran numero di persone. Ma comprendo le contestazioni: è evidente che chi vive a Roma avrà dei vantaggi rispetto agli abitanti di un piccolo Comune sotto i 5 mila abitanti».
Il coordinatore del CTS ha poi affermato: «Mi rendo conto del messaggio terribile che mandiamo alle famiglie, a milioni di cittadini che non potranno incontrarsi con i loro cari a Natale ma, è bene ricordarlo, sono proprio gli incontri tra non conviventi a essere sotto osservazione, perchpotenziali occasioni di contagio. Il fatto di essere familiari non è di per sé un passaporto di immunità. Questo virus non ci consente deroghe, che pure sono già state fatte, ad esempio, per permettere di fare visita a un anziano solo o malato».
Miozzo ha anche parlato di scuola: «Credo che in moltissime realtà locali ci siano le condizioni per garantire la didattica in presenza, in altre è necessario accelerare la ricerca di appropriate soluzioni. Il tavolo dei prefetti è veramente l’ultima spiaggia» perché «se non riusciamo a riportare tutti gli studenti in classe nemmeno a gennaio, vorrà dire che avremo fallito tutti, politici e tecnici. Avremo fallito come Paese. Mi sembra che, da più parti, manchi la comprensione del problema, del fatto che non possiamo continuare a nasconderci dietro la didattica a distanza: è uno strumento eccezionale di insegnamento, ma non può sostituire per mesi e mesi la presenza scolastica».
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