A Napoli, nel quartiere San Giovanni a Teduccio, un uomo ha sequestato un’ambulanza.
Tutto è cominciato quando una familiare dell’uomo si è sentita male e, invece di chiamare il 118, si è recato nella sede della Croce Rossa e ha costretto i dipendenti a farsi consegnare un’ambulanza.
L’uomo, secondo il racconto del presidente della Croce Rossa di Napoli, Paolo Monorchio, che era presente, dopo essersi introdotto furtivamente negli uffici, ha inveito contro il personale, con minacce e percosse, costringendo un dipendente a consegnargli le chiavi di un’ambulanza.
L’uomo si è messo alla guida e si è allontanato. Poi è stato rintracciato e bloccato grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza. Nell’immediatezza del furto il presidente della Croce Rossa di Napoli ha subito avvertito il 118 e la Polizia.
Gli agenti hanno trovato l’ambulanza nello stesso quartiere dopo 40 – 50 minuti di ricerche. Grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza è stato possibile identificare e bloccare l’uomo.
«Si è superato il limite della decenza, – ha commentato Monorchio – mai, finora, era capitata una cosa simile. Molti dipendenti sono ancora spaventatissimi. Il rispetto delle regole, in certi quartieri, è una chimera. Siamo spaventati ma anche molto stanchi di questi comportamenti».
Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde, ha affermato: «È in atto una deriva violenta senza precedenti. Le aggressioni verso il personale sanitario aumentano di giorno in giorno e creano un clima di sfiducia e di paura generalizzata tra gli operatori».
«La mancanza di certezza della pena per questi cavernicoli li autorizza di fatto a compiere ogni nefandezza», ha aggiunto.
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