Monte dei Paschi di Siena ha annunciato un’offerta pubblica di scambio volontaria su Mediobanca per un valore di 13,3 miliardi di euro, interamente in azioni. L’obiettivo della business combination è la creazione di un nuovo colosso bancario italiano, che si posizionerà al terzo posto nei segmenti chiave del mercato. Il nuovo gruppo si caratterizzerà per una complementarità di prodotti e servizi, con un business mix diversificato e resiliente, capace di generare sinergie industriali rilevanti.

Tutela dei brand e ampliamento dell’offerta

MPS ha dichiarato che il nuovo gruppo manterrà e valorizzerà i marchi MPS e Mediobanca, preservandone il posizionamento e le competenze distintive. L’operazione punta a offrire alle famiglie e alle imprese italiane una piattaforma bancaria più ampia e integrata, combinando la tradizione e l’innovazione dei due istituti.

Obiettivi strategici dell’operazione

Il nuovo colosso bancario punterà a:

  • Valorizzare i talenti interni, favorendo opportunità di crescita e sviluppo;
  • Creare valore per gli azionisti, con una redditività pro-forma del 14%;
  • Garantire una solida posizione patrimoniale, con un CET1 ratio del 16%;
  • Offrire un dividendo sostenibile e in crescita;
  • Accelerare l’utilizzo delle DTA detenute da MPS, con un valore netto stimato di 1,2 miliardi di euro, a beneficio degli azionisti Mediobanca.

Dichiarazioni dell’AD di MPS Luigi Lovaglio

Luigi Lovaglio, amministratore delegato di MPS, ha sottolineato che “con questa operazione vogliamo segnare un nuovo approccio al consolidamento del settore bancario italiano, creando valore immediato per gli azionisti di entrambi gli istituti e per l’intero sistema Paese”. Lovaglio ha evidenziato che l’obiettivo è costruire un gruppo competitivo, solido e innovativo, con un modello di banca globale best-in-class.

Un’offerta non concordata e le reazioni di Mediobanca

L’offerta di MPS prevede un rapporto di concambio di 2,3 azioni MPS per ogni azione Mediobanca, con un premio del 5,03% rispetto alla chiusura del titolo il 23 gennaio 2025. Mediobanca ha giudicato l’operazione “non concordata”, definendola “ostile” e manifestando l’intenzione di opporsi. Tuttavia, MPS resta fiduciosa, ritenendo che l’integrazione consentirà di rafforzare la presenza sul mercato, combinando la propria esperienza nel retail banking con le competenze di Mediobanca nel wealth management e corporate investment banking.

Prossimi passi e tempistiche dell’operazione

L’assemblea degli azionisti di MPS è prevista per il 17 aprile, con l’obiettivo di approvare l’aumento di capitale a supporto dell’operazione, che dovrebbe concludersi entro il terzo trimestre dell’anno, includendo il delisting di Mediobanca da Piazza Affari. Per il successo dell’offerta, MPS necessita dell’adesione del 66,67% del capitale Mediobanca.

Il ruolo degli azionisti strategici

Tra i protagonisti della partita vi sono alcuni azionisti strategici di entrambe le banche, come Francesco Gaetano Caltagirone, che possiede il 7,76% di Mediobanca e il 5,026% di MPS, e la Delfin della famiglia Del Vecchio, che detiene il 19,8% di Mediobanca e il 9,78% di MPS. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, primo azionista di MPS con l’11,7%, ha dichiarato di non porre limiti all’operazione.

Performance in Borsa

L’annuncio dell’offerta ha avuto un impatto differenziato sui titoli dei due istituti. Le azioni di Mediobanca sono salite del 6,51%, raggiungendo quota 16,285 euro, mentre quelle di MPS hanno subito un calo del 4,70%, dopo aver toccato un minimo di -10%.