Aveva solo 21 anni Angelo Giardina, l’operaio morto a Canicattì mentre era al lavoro in un capannone di un’impresa edile che produce manufatti in calcestruzzo. Stando a una prima ricostruzione, il giovane sarebbe stato travolto dal carrello elevatore che stava manovrando, rimanendo schiacciato. Sul caso indaga la Procura di Agrigento, che ha disposto il sequestro dell’area e procederà con gli ulteriori accertamenti. Pochi giorni prima, sempre in Sicilia, a morire sul posto di lavoro era stato Giovanni Terrana, operaio 64enne precipitato da un’impalcatura a Campofelice di Roccella.
Un tragico trend che viene confermato dai dati Inail: nei primi cinque mesi del 2024 i morti sul lavoro in Italia sono stati 369, un aumento del 3,1% rispetto all’anno precedente. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail al 31 maggio del 2024 sono state 251.132 (+2,1% rispetto a maggio 2023 e in diminuzione del 22,4% rispetto allo stesso periodo del 2022), con un aumento più rilevante per gli incidenti avvenuti nel tragitto casa-lavoro. A crescere anche le patologie di origine professionale denunciate, 38.868 (+24,0%).
Per quanto riguarda le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale a livello nazionale nei primi cinque mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, si evince un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 271 a 286, e un calo di quelli in itinere, da 87 a 83. L’incremento ha riguardato industria e servizi, che passa da 310 a 312 denunce mortali, l’agricoltura (da 36 a 40) e il conto stato (da 12 a 17). Dall’analisi territoriale emergono incrementi al Sud (da 68 a 83 denunce), nelle Isole (da 31 a 37) e nel Nord-Est (da 77 a 78) e cali al Centro (da 74 a 65) e nel Nord-Ovest (da 108 a 106). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano l’Emilia Romagna (+15), la Campania (+7), la Calabria e la Sicilia (+5 ciascuna), mentre per i cali più evidenti Veneto (-14), Marche, Abruzzo, Umbria e Friuli-Venezia Giulia (-4 ciascuna).
L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-maggio 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 331 a 340, sia a quella femminile, da 27 a 29. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 296 a 290) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 52 a 61) e dei comunitari (da 10 a 18). L’analisi per classi di età evidenzia incrementi tra i 35-39enni (da 18 a 20 casi), tra i 45-59enni (da 152 a 186) e tra i 65-69enni (da 20 a 29) e riduzioni tra gli under 35 (da 69 a 55), tra i 40-44enni (da 24 a 23), tra i 60-64enni (da 58 a 39) e tra gli over 69 anni (da 17 a 16). Al 31 maggio di quest’anno risultano quattro denunce di incidenti plurimi, per un totale di 19 decessi, solo due dei quali stradali. Nei primi cinque mesi del 2023 risultavano cinque denunce di incidenti plurimi, per un totale di 10 decessi, quattro dei quali stradali.
Per quanto riguarda gli infortuni per i primi cinque mesi del 2024 rispetto all’analogo periodo del 2023, si registra un aumento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 210.234 del 2023 ai 212.803 del 2024 (+1,2%), e di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, da 35.623 a 38.329 (+7,6%). L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+20,0%), soprattutto per l’incremento degli infortuni tra gli studenti (effetto dell’estensione assicurativa Inail disposta dal decreto-legge lavoro n. 48/2023), nella fascia 20-34 anni (+2,0%) e in quella 55-74 anni (+3,1%). Si registra, per contro, un calo tra i 15-19enni (-3,2%) e tra i 35-54enni (-2,4%)