- L’allarme di Walter Ricciardi: «Non credo che queste misure basteranno a salvarci dalla terza ondata».
- Il consulente del ministro della Salute: «Se si fanno dei provvedimenti poi bisogna farli rispettare».
- Ricciardi scettico sulla riapertura delle scuole dal 7 gennaio.
Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato da La Stampa, ha affermato: «Non credo che queste misure basteranno a salvarci dalla terza ondata, ma non vorrei fare polemica», sottolineando che «è giusto correlare le regole al livello di contagio, solo che si intravede un’evoluzione negativa della pandemia».
Ricciardi ha sottolineato che, nonostante il divieto di spostamento tra Regioni, gli italiani andavano a passeggio con la zona rossa: «Se si fanno dei provvedimenti poi bisogna farli rispettare. Le dichiarazioni di intenti non fermano i contagi. Non ho il polso nazionale della situazione, ma i dati dicono che gli assembramenti ci sono ancora e che si prepara una terza ondata. La mia impressione è che entro due settimane avremo un aumento del contagio non banale».
«Una pandemia è un evento lungo – ha affermato Ricciardi – da combattere con tante armi. I Paesi asiatici che sono riusciti a controllarla hanno fatto tutti la stessa cosa: test, tracciamento e lockdown mirato precoce. L’Italia nella prima fase si è comportata molto bene, mentre nella seconda si è perso il controllo di test e tracciamento, ritardando il blocco, e ora solo delle chiusure prolungate possono riportare la situazione sotto controllo. In Europa siamo tutti più o meno nella stessa situazione. Il Regno Unito è messo peggio con la variante inglese e le mascherine obbligatorie solo da dieci giorni, mentre la Germania che andava meglio ora pensa di prolungare le chiusure».
Poi, a proposito della riapertura delle scuole dal 7 gennaio, «non ha senso e andrebbe rimandata almeno fino a metà gennaio. Come tutte le riaperture del resto – ha affermato Ricciardi -. È urgente che le Regioni facciano quello che in molti casi hanno tralasciato quest’estate e cioè potenziare l’organizzazione territoriale e le squadre per l’assistenza a domicilio. Purtroppo se la curva si rialza come temo i numero di morti è destinato a salire».
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