Carlo Nordio, ministro della Giustizia, al Senato ha annunciato che il Governo proporrà “una profonda revisione” della disciplina delle intercettazioni e “vigileremo in modo rigoroso su ogni diffusione che sia arbitraria e impropria”.
Secondo Nordio, 75 anni, le intercettazioni attraverso la “diffusione selezionata e pilotata” sono diventate “strumento micidiale di delegittimazione personale e spesso politica”. E ha aggiunto che “sarò estremamente rigoroso. Ogni qualvolta un domani usciranno violazioni del segreto istruttorio in tema di intercettazioni l’ispezione sarà immediata e rigorosa. Non è ammissibile che le conversazioni che riguardano la vita privata di cittadini che non sono nemmeno indagati finiscano sui giornali”.
Nordio ha indicato anche altri fronti su cui intervenire: la presunzione di innocenza che “continua a essere vulnerata in molti modi”; l’azione penale che è “diventata arbitraria e capricciosa”, la custodia cautelare usata come strumento di pressione investigativa”.
Le reazioni
Enrico Costa, vice segretario di Azione e Presidente della Giunta per le Autorizzazioni a Montecitorio, a commentato: “Nordio al Senato ineccepibile. ‘Non ha senso l’appartenenza dei pm allo stesso ordine dei giudici’. ‘Su intercettazioni, profonda revisione e rigoroso controllo su ogni diffusione’. ‘Abuso d’ufficio va rivisto’. ‘Obbligatorietà azione penale è diventato arbitrio'”.
Pierantonio Zanettin, senatore di Forza Italia: “Ho sinceramente apprezzato la relazione del ministro Nordio, tutta ispirata a principi liberali e garantisti. Da applausi è stata la critica alle intercettazioni, alle degenerazioni della custodia cautelare ed al processo mediatico. Assolutamente condivisibili la severa critica all’obbligatorietà dell’azione penale, che troppo spesso oggi si risolve in un potere arbitrario e discrezionale, nonché le proposte di depenalizzazione e semplificazione della legislazione penale. Ho apprezzato infine le riforme organizzative che il ministro Nordio intende avviare per migliorare l’efficienza degli uffici giudiziari, attraverso una sempre maggiore digitalizzazione. Dopo la fase di oscurantismo giuridico dell’ex ministro Bonafede, si apre davvero una stagione di speranza ispirata dai principi dell’art 27 della Costituzione”.
Roberto Scarpinato, senatore del MoVimento 5 Stelle: “L’eventuale soppressione – che maggioranza e pezzi di opposizione propongono – dei delitti contro la PA dal meccanismo ostativo, compresa l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di tali delitti, l’ulteriore riduzione dell’area di applicazione del reato di abuso di ufficio, l’innalzamento a 5000 euro del limite dei pagamenti in contanti, il taglio alle spese per le intercettazioni, strumenti indispensabili per l’accertamento di reati dei colletti bianchi. Tutte queste intenzioni annunciate da lei e dal suo governo determinano, insieme all’assenza di leggi adeguate sul conflitto di interessi e sul lobbismo, un depotenziamento della capacità di risposta dello Stato al fenomeno della corruzione nelle sue molteplici declinazioni”.
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