Sesso in un ascensore nella fermata Loreto della metropolitana di Milano. È successo ieri mattina, lunedì 30 gennaio. Se n’è accorto il personale dell’ATM, l’Azienda Trasporti Milanesi, che ha chiamato i carabinieri del Nucleo Radiomobile.
I militari hanno così denunciato per atti osceni un 19enne egiziano e una 52enne ucraina, entrambi senza fissa dimora e con precedenti di polizia, colti in flagranza di reato. I due, infatti, avevano scelto la cabina per consumare un rapporto sessuale, bloccando le porte così da evitare di essere interrotti.
I militari hanno rilevato che uno degli ascensori di collegamento tra la superficie e la banchina sotterranea non funzionava da alcuni minuti (almeno cinque) e hanno trovato la coppia che è stata denunciata.
In Italia, l’espressione “atti osceni” si riferisce a comportamenti volgari o indecorosi che violano la pubblica decenza. La legge punisce questi comportamenti come reato, con pene che vanno da multe alla reclusione in casi gravi.
In particolare, l’articolo 527 del Codice Penale italiano sanziona gli atti osceni in luogo pubblico o aperto al pubblico: “Chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000. Si applica la pena della reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi se il fatto è commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano. Se il fatto avviene per colpa, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da lire centomila a seicentomila”.