Luca Zaia, governatore del Veneto, intervistato dal Corriere della Sera, ha affermato: «È sacrosanto aiutare chi scappa dalla morte e dalla fame, ma non chi arriva con il barboncino e lo smartphone. Noi abbiamo l’obbligo di difendere la salute dei cittadini».
«Avere focolai, e sapere che ci sono migranti che arrivano da zone in cui il tampone è solo un’opinione, crea una bomba di contagio», ha aggiunto il governatore della Lega. Secondo Zaia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dovrebbe stabilire quali sono le aree Schengen sicure a livello sanitario e quali no: «È fondamentale: oggi subiamo tutto ciò che arriva da fuori».
Il governatore veneto ha poi detto: «Se si pensa di risolvere i problemi guardando l’Rt mi viene da ridere. Io vengo dalla campagna e sono pragmatico: guardo le terapie intensive, che indicano l’aggressività del virus, e i ricoveri».
Il 18 maggio «si sono fatte le aperture vere con il Dpcm: siamo crollati su tutti i valori. Quel giorno avevamo 541 ricoverati, oggi 113. Sono 428 in meno. Terapie intensive: 51 contro 7. Io non ho nulla contro l’Rt o R0. Il contagio più lo cerchi e più lo trovi. Io trovo inquietante che si debba guardare questa classifica. Non accetto l’idea mediatica che siamo diventati un lazzaretto».
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