“La situazione a bordo della Alan Kurdi è sempre più grave per i naufraghi soccorsi. Chiediamo che il governo italiano assegni un porto sicuro subito, come previsto dalla legge”. Lo scrive l’ong Mediterranea in un tweet.
Il salvataggio dei migranti è avvenuto sabato 31 agosto: la Alan Kurdi ha tratto in salvo 13 persone di cui otto minori a bordo di una piccola imbarcazione sovraccarica e l’intervento è avvenuto in acque Sar maltesi. Malta non ha aperto i suoi porti e l’Italia ha vietato l’ingresso nelle acque italiane.
Le condizioni a bordo dei naufraghi, soprattutto i più giovani, sono peggiorate e negli scorsi giorni due persone sono state evacuate.
“Uno dei naufraghi ha già cercato di togliersi la vita a bordo della Alan Kurdi, ancora bloccata in acque internazionali”. A rivelarlo, con un tweet, è Cecilia Strada, che si trova a bordo dell’imbarcazione ancora ferma al largo di Malta. “Malta dovrebbe indicare un porto sicuro ma non lo fa, l’Italia ha ribadito il divieto di ingresso. La vergogna europea continua. #fateliscendere”, conclude il post.