Massimo Galli, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco di Milano, intervistato dal Corriere delle Sera, ha affermato:
«La mia personale impressione è che il lockdown per come lo abbiamo vissuto e sofferto, più rigoroso che altrove, abbia limitato la circolazione del virus in alcune parti d’Italia. Parecchie Regioni non hanno avuto nuovi casi per un determinato lasso di tempo. Quell’intervento radicale ci ha dato una sorta di onda lunga di protezione, ma l’equilibrio è fragile».
L’esperto ha aggiunto: «Dopo un’estate condotta in maniera non prudente in molte parti del Paese, c’è stata una ripresa dei contagi. Il virus non se ne è mai andato. Il rialzo dell’età media dei casi suggerisce che l’infezione si sia diffusa nel contesto familiare. I numeri finora sono sostenibili. Tuttavia la medicina territoriale ha bisogno di essere irrobustita, per contenere i focolai».
Per quanto concerne l’impatto della riapertura delle scuole sul numero dei casi, per Galli «si vedrà nelle prossime due-tre settimane. Ora è presto: una parte degli istituti ha ripreso le lezioni il 14 settembre, altri dopo le votazioni. La Francia ha riapertura le scuole con 15 giorni di anticipo. Ma non ritengo che la loro situazione sia determinata da questo elemento».
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