Dmitri Medvedev, ex presidente russo e oggi vice capo del Consiglio di Sicurezza della Federazione, continua ad alzare i toni contro l’Occidente. Su Telegram, infatti, Medvedev ha affermato: “Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio. Sono dei bastardi e degenerati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. Finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire”.
C’è dell’altro, però, che dimostra quanto siano lontani i negoziati di pace tra Mosca e Kiev. Il quotidiano Izvestia, riportando una fonte russa di alto rango, fa sapere che le regioni di Kherson e Zaporizhzhia non saranno incluse in un eventuale accordo con l’Ucraina. Insomma, per il Cremlino sono due aree già prese e tolte alla sovranità di Kiev. Inoltre, non ci sarà alcuna discussione su Crimea e Donbass.
A Kherson, tra l’altro, i residenti potranno aprire presto conti nella prima banca russa. Lo ha annunciato Kirill Stremousov, vice capo dell’amministrazione militare-civile della regione in mano ai filorussi, come riportato da Ria Novosti: “Ora tutto sta andando in forma sperimentale, le banche stanno iniziando a funzionare. Ovviamente tutte sono sulla piattaforma russa”, ha detto.
Intanto, si continua a morire. Due civili sono rimasti uccisi e tre feriti nei bombardamenti notturni dell’esercito russo sulla zona ovest della regione di Mykolaiv, al confine con l’oblast di Kherson. Danneggiati edifici amministrativi, uno stadio e una scuola. Lo ha riferito l’amministrazione militare regionale citata dal Kiyv Independent.
Si continua, infine, a combattere a Severodonetsk e, secondo l’intelligence del ministero della Difesa britannico, Mosca punta anche al nord dell’area.