“Nel tuo sapore mi ci perdo” è il titolo del nuovo brano, scritto dal cantautore siciliano Lello Analfino (leader dei Tinturia). Con questa canzone Analfino celebra ancora una volta la sua terra. Questa volta lo fa con una canzone al sapore di birra. La canzone, infatti. è una sorta di racconto in musica e immagini di TI-MI-LI, la prima birra agricola e artigianale di Sicilia. Analfino si è prestato ad essere il “testimonial” della storia di TI-MI-LI, la prima birra agricola e artigianale di Sicilia.
Nel tuo sapore mi ci perdo. La storia di una canzone e del suo spot
Alla canzone si accompagna anche uno spot. Lello Analfino interpreta un geologo “milanese” che giunge in Sicilia per questioni di business. Il “geologo” si trova “costretto” ad attraversare i paesaggi nativi della nostra TI-MI-LI. Così, partendo dall’Etna, segue la scia di una linfa vitale che riesce a rintracciare proprio nel sottosuolo. Una linfa che si alimenta nei campi di grano di Camporeale e che infine esplode incontenibile sull’isola di Pantelleria. Nel viaggio, il nostro Lello geologo subisce una metamorfosi: seppur rigido e pieno di pregiudizi, si lascia attraversare in questa esperienza dalla linfa energetica della Sicilia fino a perdersi, per rinascere sul mare di Pantelleria, dove godrà di un tramonto primaverile, della luce, della compagnia e della spensieratezza. Ovviamente accompagnato da una birra TI-MI-LI.
Analfino racconta la sua esperienza: “Comporre un brano per questo spot è stato del tutto naturale: al primo sorso di birra ho subito riconosciuto il sapore inconfondibile degli aromi siciliani e della mia terra. Un solo assaggio mi ha trasportato in quegli stessi luoghi in cui abbiamo girato il video. Luoghi emblematici e rappresentativi che di fatto hanno gli stessi colori e lo stesso sapore di questa birra”.
TI-MI-LI, la birra cruda e artigianale siciliana
TI-MI-LI è una birra cruda ad alta fermentazione non filtrata e non pastorizzata prodotta e imbottigliata alle pendici dell’Etna. Per farla si utilizza il grano Timilia (Tumminia in dialetto siciliano), un grano “tardivo” dell’isola – 100% autoprodotto (proprio per questa ragione parliamo di “birrificio agricolo”) – che ha alle spalle più di 2500 anni di storia e che si distingue da altri perché può essere seminato a gennaio nelle zone marittime – o addirittura a marzo in quelle collinari – per già essere pronto per la raccolta a giugno. Il suo sapore è fresco e primitivo, decisamente unico. Una birra che evoca in maniera inconfondibile, a partire dal packaging, i profumi e gli aromi della Sicilia più autentica e selvaggia. Un gusto amarcord tipico degli anni ’70-‘80, in grado di riportarci ad ogni sorso l’entusiasmo e la leggerezza di quegli anni. TI-MI-LI è lentezza, garanzia di qualità, la smania delle prime volte, spensieratezza, affetto, energia e tanta positività. La birra che da sempre è in frigo (o da qualche altra parte) in casa di tutti.
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