Ba Ali Sahrawi ha circa 60 anni. Ha provato di tutto, durante le operazioni di soccorso per Rayan. Alla fine, però, il piccolo non ce l’ha fatta: è stato estratto dal pozzo ma senza vita.
Ali Sahrawi, chiamato anche Ali El Jajawi, era arrivato da Erfoud, che si trova nel deserto del Sahara, in Marocco, per partecipare come volontario all’operazione di salvataggio iniziata il 2 febbraio scorso, il giorno dopo della caduta nel pozzo del piccolo, nella cittadina di Chefchaouen, vicino Tamorote.
Quando la gente del posto e le autorità si sono organizzate per salvare la vita al bambino, la storia è passata da notizia locale a internazionale con miliardi di persone che hanno seguito i soccorsi e sperato in un lieto fine. E Ali Sahrawi era tra la gente che si è offerta volontaria per aiutare i soccorritori che hanno lavorato giorno e notte per salvare la vita di Rayan.
Originario di Erfoud, un’oasi nel deserto del Sahara nella regione del Draa-Tafilalet del Marocco orientale, Ba Ali Sahrawi ha lavorato per 20 anni nel settore degli scavi. Infatti, dal momento che l’uso dei macchinari pesanti di scavo si era rivelato pericoloso sia per i soccorritori che per il bambino, soprattutto in prossimità del punto esatto in cui si era incastrato Rayan, Ali Sahrawi si è offerto volontario per aiutare a eseguire lo scavo orizzontale in modo manuale così da evitare che il terreno franasse. Insieme ad altre due persone, quindi, Ba Ali ha aiutato i soccorsi per oltre 100 ore.
Il marocchino ai media ha detto: “Sono quattro giorni che non dormiamo. Abbiamo scavato senza sosta per salvare Rayan. Non ho dormito. Voglio salvare Rayane”.
Purtroppo, però, non c’è stato nessun lieto fine. Come Vermicino. E Ali Sahrawi si è comportato come Angelo Licheri. Ci ha provato con coraggio.