Il Consiglio dei ministri (CDM) ha dato il via libera al Documento programmatico di Bilancio (DBP), cioè l’architrave di quella che sarà la Manovra 2024 che il Governo deve inviare in Europa entro oggi. Il testo della legge di Bilancio dovrebbe arrivare alle Camere verso fine mese, con un probabile nuovo passaggio in CDM. Ecco le misure principali.
Taglio del Cuneo
Uno dei cambiamenti significativi previsti per il 2024 riguarda il “Taglio del Cuneo”. Questo provvedimento mira a ridurre il carico fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi più bassi. Il taglio del cuneo è stato introdotto nel 2022 durante il governo Draghi ed è stato confermato e potenziato con la legge di bilancio 2023 del governo Meloni. Attualmente, il taglio del cuneo prevede un’esonero del 6% per i lavoratori con reddito fino a 35.000 euro e del 7% per chi guadagna non più di 25.000 euro l’anno (1.923 euro al mese).
Cambiamenti nell’IRPEF
Nel 2024, è previsto un importante cambiamento nell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF). L’obiettivo è quello di semplificare il sistema fiscale e favorire i redditi più bassi. Questo cambiamento comporterà l’accorpamento delle prime due aliquote dell’IRPEF, passando da quattro a tre scaglioni. In particolare, l’aliquota del 23% (attualmente riservata ai redditi fino a 15.000 euro) sarà accorpata con quella del 28% (prevista per redditi da 15.001 a 28.000 euro). Questa riforma, insieme al taglio del cuneo, dovrebbe portare a un aumento di circa 120 euro al mese nella busta paga dei contribuenti. Il costo complessivo di questa modifica dell’IRPEF è di 4,1 miliardi di euro.
Aumento della Soglia di No Tax Area
Un’altra importante modifica fiscale per il 2024 riguarda l’aumento della soglia di No Tax Area. Questa soglia rappresenta il reddito minimo al di sotto del quale i contribuenti non sono tenuti a pagare l’imposta sul reddito. Nel 2024, la detrazione prevista per i redditi da lavoro fino a 8.000 euro sarà aumentata da 1.880 euro a 1.955 euro. Questo beneficio è particolarmente rilevante per le famiglie a basso reddito.
Mini-IRES e Minimum Tax per le Imprese
Nel prossimo anno, ci saranno anche importanti cambiamenti nell’ambito fiscale per le imprese. In particolare, è prevista una riduzione dell’imposta sulle imprese (IRES) dal 24% al 15% per le aziende che assumono personale. Inoltre, verranno previste maggiorazioni per chi assume giovani, donne o ex beneficiari del reddito di cittadinanza. Questa misura mira a incentivare l’occupazione e a supportare i settori più svantaggiati.
Global Minimum Tax e Agevolazioni per il Reshoring
Per quanto riguarda le imprese multinazionali, dal 1° gennaio 2024, verrà introdotta la “Global Minimum Tax” al 15%. Ciò significa che le aziende dovranno rispettare un livello minimo di imposta sui profitti, riducendo la possibilità di elusione fiscale a livello internazionale. Inoltre, saranno previste agevolazioni ad hoc per le aziende che decidono di riportare le proprie attività in Italia dopo aver delocalizzato all’estero, in un processo noto come “reshoring”.
Addio all’Acconto di Novembre per le Partite IVA
Un importante cambiamento per i lavoratori autonomi e le partite IVA riguarda l’eliminazione dell’acconto di novembre. Questa modifica avrà effetto da subito e coinvolgerà circa 2,5 milioni di autonomi, piccoli artigiani e commercianti con base in Italia. La soglia di fatturato sarà il criterio di selezione per determinare chi sarà esentato dal pagamento dell’acconto. A partire dal novembre 2024, questa modifica si estenderà a tutti i lavoratori autonomi, duplicando il numero di beneficiari.
Taglio delle Detrazioni per Redditi Sopra i 50.000 Euro
Un’altra modifica fiscale riguarda una franchigia di 260 euro prevista per i contribuenti con un reddito “complessivo superiore a 50.000 euro”. Questa modifica colpirà gli sconti del 19%, le erogazioni liberali a favore delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (ONLUS), dei partiti e del Terzo Settore, oltre alle detrazioni sui premi per l’assicurazione contro le calamità naturali.
Coperture e Spending Review
Una parte delle coperture per queste misure fiscali proviene dalla cosiddetta “spending review”. Questo processo di revisione delle spese mira a individuare inefficienze e sprechi nella spesa pubblica, con l’obiettivo di risparmiare almeno 5 miliardi di euro per il prossimo anno. I singoli ministeri saranno coinvolti nella revisione, ma il Ministero dell’Economia e delle Finanze interverrà con tagli lineari del 5% se qualche ministero non raggiunge gli obiettivi di risparmio. Inoltre, la revisione potrebbe includere la riforma delle tasse sui giochi d’azzardo online e l’anticipo della gara per il Lotto.
Canone Rai
Una delle novità più discusse riguarda il canone Rai. Inizialmente sembrava che il canone sarebbe stato tolto direttamente dalle bollette elettriche. Tuttavia, è stato chiarito che il canone rimarrà, ma verrà ridotto di un quarto, passando da 90 a 70 euro all’anno.
Contrastare la Denatalità
Un aspetto cruciale della Legge di Bilancio 2024 è il tentativo di contrastare la denatalità. A tal fine, il governo ha stanziato 1 miliardo di euro, utilizzando parte delle risorse risparmiate grazie all’assegno unico. Le misure incluse sono:
- Congedo Parentale Esteso: Verrà introdotto un ulteriore mese di congedo parentale al 60% per sostenere le famiglie nella cura dei propri figli;
- Decontribuzione per le Mamme Lavoratrici: Le mamme lavoratrici potranno beneficiare di agevolazioni fiscali, riducendo il loro carico contributivo;
- Maggiori Fondi per gli Asili Nido: Saranno aumentati i finanziamenti destinati agli asili nido, con l’obiettivo di rendere gratuita la quota per i secondi figli, incoraggiando così le famiglie ad avere più di un figlio.
Tuttavia, è importante notare che non è stata prorogata la misura che toglieva l’IVA sui prodotti per la prima infanzia.
Sostegno ai Redditi
Per il sostegno ai redditi, il governo sta considerando la proroga della detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit fino a 2.000 euro, ma solo per chi ha figli. Inoltre, è stata confermata la “Carta Dedicata a te” per le famiglie più bisognose.
Sanità: Riduzione delle Liste d’Attesa
Nel settore sanitario, il governo ha previsto investimenti fino a 3 miliardi di euro per ridurre le liste d’attesa. Questa iniziativa mira a migliorare l’accesso ai servizi sanitari, uno degli aspetti fondamentali del benessere pubblico.
Pensioni: Quota 103 e Rivalutazioni
Il governo ha introdotto alcune importanti modifiche nel sistema pensionistico. La “Quota 103” prevede un cambiamento nei requisiti dell’età anagrafica per accedere alla pensione, mantenendo 41 anni di contributi. Anche se non si tratta di una transizione diretta verso la “Quota 104”, il governo offre incentivi per rimanere al lavoro più a lungo e penalizzazioni per chi sceglie di uscire dal mercato del lavoro in anticipo. Questo rappresenta un approccio equilibrato alle pensioni, secondo il Ministro Giorgetti.
Per quanto riguarda le rivalutazioni delle pensioni, esse saranno al 100% per le pensioni fino a 4 volte il minimo e al 90% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo. Inoltre, è stata confermata la supervalutazione delle pensioni minime per i cittadini sopra i 75 anni.
Addio a Ape Sociale e Opzione Donna
L’Ape Sociale e l’Opzione Donna verranno sostituite da un unico fondo di flessibilità che consentirà l’uscita anticipata dal lavoro a 63 anni con 36 anni di contributi per caregiver, disoccupati, lavori gravosi e disabili, e con 35 anni di contributi per le donne. Questa modifica ha l’obiettivo di semplificare il sistema e offrire maggiore flessibilità ai lavoratori.
Pensioni per i Giovani
È stato eliminato il vincolo che prevedeva che una persona nel sistema contributivo potesse andare in pensione solo se l’assegno superava 1,5 volte la pensione sociale. Questa norma aveva comportato che un lavoratore nel sistema contributivo non potesse andare in pensione prima dei 70 anni se il suo assegno non superava di 1,5 volte l’assegno sociale. Questa modifica offre maggiore libertà ai giovani lavoratori.
Superbonus: Nessuna Proroga
Il governo non ha previsto ulteriori proroghe per il cosiddetto “Superbonus” per la riqualificazione energetica degli edifici. I lavori dovranno essere completati entro la fine dell’anno per beneficiare dello sconto in fattura. In caso contrario, scattano detrazioni senza possibilità di sconto in fattura o cessione di credito, ad eccezione di quelli maturati in precedenza.
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