Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge maltempo, con misure per l’emergenza che ha colpito l’Emilia Romagna e le Marche. Il provvedimento prevede uno stanziamento di oltre 2 miliardi di euro.
La premier Giorgia Meloni, alla fine del CDM, ha affermato: “I provvedimenti licenziati offrono prime importanti risposte ai territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna. […] un decreto legge con i primi interventi urgenti, molto corposo”, dove “ci sono molte misure”.
Cosa prevede il decreto?
Nel dettaglio, come spiegato da Giorgia Meloni, “il decreto legge prevede la sospensione dei termini relativi ai versamenti tributari e contributivi fino 31 agosto. Sul tema delle utenze è stata deliberata la sospensione da parte di ARERA. Per quanto riguarda i mutui, non c’è bisogno di una norma. Su questo fa fede il protocollo d’intesa con ABI sulla sospensione dei mutui in caso di eventi calamitosi”.
Inoltre, “stiamo lavorando per acquisto di computer da mettere a disposizione degli studenti che dovessero operare con didattica a distanza”.
Nel decreto legge varato dal Consiglio dei ministri, inoltre, è prevista “la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni, una misura coperta fino a 580 milioni di euro. E c’è anche una una tantum fino a 3mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l’attività, con copertura fino a 300 milioni di euro”. “C’è anche una tantum fino a 3mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l’attività, con copertura fino a 300 milioni di euro”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.
“Nella situazione attuale in cui si trova l’Italia – ha spiegato Meloni – trovare 2 miliardi di euro in qualche giorno non è una cosa facile. Va dato atto a tutto ii governo di essersi dedicato all’emergenza con il massimo della concentrazione, disponibilità e operatività possibile”.
Bonaccini: “Poi ci vorrà anche un decreto per la ricostruzione”
Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, ha commentato: “Ci sarà un miliardo di euro solo di danni tra strade statali, provinciali, ferrovie e comunali che dovranno ancora essere opportunamente elencate. Abbiamo bisogno di misure di emergenza, poi ci sarà il tema della ricostruzione. Prendiamoci il tempo che serve: dopo questo decreto ne servirà uno per la ricostruzione. Abbiamo bisogno di semplificazione per garantirci capacità di intervento adeguata al bisogno di ricostruzione, che venga fatta bene. Le risorse che ci arrivano le spendiamo”.
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