Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, intervistato da SkyTg24, ha affermato: «I numeri in calo confortano, ma dobbiamo continuare su questa linea di prudenza fino a ridurre ancora i contagi e arrivare auspicabilmente a zero. Ben tenendo conto che purtroppo in altre aree del mondo assistiamo invece a quell’ondata epidemica così importante a cui abbiamo dovuto far fronte noi soprattutto a febbraio e marzo».
Locatelli ha aggiunto che «fortunatamente oggi i malati sono significativamente meno impegnativi e meno gravi rispetto alla fase epidemica».
Tuttavia, «per definire un eventuale indebolimento del virus dovremmo averne evidenza dal sequenziamento, ma noi oggi non abbiamo affatto questa evidenza. È vero che si è ridotto sia il numero che la gravità delle manifestazioni cliniche. Ma questo fa riferimento alla carica virale: più è elevato il numero di copie di virus tanto più gravi sono i sintomi. Se mettiamo insieme il minor numero di contagiati, i dispositivi di protezione individuale, un sistema sanitario meno sotto pressione e interventi terapeutici più efficaci questo può spiegare la ridotta gravità clinica dei pazienti», ha aggiunto l’esperto.
Locatelli ha poi ricordato che anche gli asintomatici possono contagiare e che non ci sono evidenze scientifiche sull’indebolimento del nuovo coronavirus.
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