Il Capo di Stato francese, Emmanuel Macron, ha commentato l’arresto di Pavel Durov, il CEO di Telegram: “La Francia è più di ogni altra cosa attaccata alla libertà di espressione e comunicazione, all’innovazione e all’imprenditorialità. In uno Stato di diritto, sui social network come nella vita reale, le libertà si esercitano in un quadro stabilito dalla legge per proteggere i cittadini e rispettare i loro diritti fondamentali. Spetta al sistema giudiziario, in totale indipendenza, far rispettare la legge. L’arresto del fondatore di Telegram in territorio francese è avvenuto nell’ambito di un’indagine giudiziaria in corso. Questa non è in alcun modo una decisione politica”.
Il CEO di Telegram, Pavel Durov, è ancora in custodia in Francia e attualmente sotto inchiesta da parte dell’unità nazionale per i crimini informatici e dell’ufficio nazionale per le frodi, ha dichiarato un portavoce della polizia francese.
Secondo il portavoce, Durov è accusato di aver mostrato passività e di non aver collaborato adeguatamente riguardo ai crimini informatici e finanziari commessi sulla piattaforma Telegram.
Durov, cittadino russo e francese di 39 anni, è stato arrestato sabato sera all’aeroporto Le Bourget vicino Parigi, subito dopo essere atterrato con un jet privato proveniente da Baku.
Il presidente russo Vladimir Putin non ha incontrato il fondatore di Telegram durante la sua visita a Baku. Così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “No, non c’è stato alcun incontro”, ha detto Peskov ai giornalisti.
Putin ha fatto una visita di Stato a Baku il 18 e 19 agosto. Alcuni media hanno riportato che, in quei giornim, anche Durov era in Azerbaigian e aveva proposto un incontro a Putin ma il presidente russo ha rifiutato.