Gian Piero Ventrone, preparatore atletico del Tottenham di Antonio Conte, è morto stamattina a Napoli. Aveva 62 anni.
Secondo quanto riferiscono fonti dell’ospedale Fatebenefratelli del capoluogo campano, il decesso è avvenuto stamane alle 6,45 per una emorragia cerebrale. Era ricoverato da ieri in rianimazione ed era stato colpito da una leucemia fulminante.
Ventrone, famoso per essere chiamato ‘Marines’, è stato il preparatore atletico anche della Juventus ai tempi di Antonio Giraudo e Luciano Moggi e con gli allenatori Marcello Lippi e Conte.
Dopo il decennio d’oro alla Juventus, Ventrone era andato per una stagione da vice allenatore dell’Ajaccio, e poi al Catania e in Cina al Jiangsu Suning e al Guangzhou Evergrande con Fabio Capello.
I funerali si svolgeranno domenica prossima, 9 ottobre, a Napoli.
La nota del Tottenham
Il club inglese ha così commentato la scomparsa di Ventrone: “Siamo devastati nell’annunciare la scomparsa del preparatore atletico Gian Piero Ventrone. Amabile fuori dal campo quanto esigente dentro, Gian Piero è diventato rapidamente una figura estremamente popolare tra i giocatori e lo staff. Mancherà molto a tutti e i nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici in questo momento incredibilmente triste”.
La nota della Juventus
Il ricordo della Juventus: “”Se n’è andato uno dei nomi ‘storici’ della Juve a cavallo dei due secoli. Gian Piero Ventrone ci ha lasciato all’età di soli 62 anni: ha lavorato per tante stagioni come preparatore atletico bianconero, dal 1994 al 1999, contribuendo, insieme a Mister Lippi, a costruire e a prendersi cura di una Juve che ha vinto di tutto, in Italia e in Europa. Ventrone è tornato a Torino poi dal 2001 al 2004, arricchendo il suo (e nostro) palmares di altre vittorie”.
E ancora: “Un metodo innovativo, una cura della condizione fisica ispirata a criteri moderni, che ha fatto scuola in Italia e all’estero: VENTRONE era, sempre con Lippi, nello staff dell’Italia Campione del Mondo 2006, e ha continuato ad arricchire la sua carriera di esperienze importanti, in Francia, in Cina e in Inghilterra, dove ha vissuto le ultime sue avventure”.
“Ricorderemo sempre la sua figura discreta, la sua cura dei dettagli, la sua filosofia del lavoro, e soprattutto quello che forse è stato il suo talento più grande: capire come il calcio (e quindi una delle sue componenti fondamentali, la tenuta fisica e atletica) stesse gradualmente entrando in una nuova era. Una nuova era che, in parte, ha contribuito a scrivere. Ciao, Gian Piero”, ha concluso il club bianconero.
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