Lino Banfi, il popolare attore pugliese, intervenuto a Non Stop News su RTL 102.5, ha affrontato il dolore per la perdita della moglie Lucia, scomparsa il 22 febbraio scorso: “È difficile spiegare come uno si sente. Come ho detto a Maria De Filippi, abbiamo avuto più o meno lo stesso destino negli stessi giorni, come se si fosse staccata una cosa da te. Passerà, ma non è facile. Faccio l’esempio di una foto: se la strappi puoi unirla con qualsiasi tipo di colla, ma resta staccata. Più tardi succede e più pensi al tempo che hai trascorso con lei”.
“Quando mia moglie mi salvò dagli usurai”
Banfi, 86 anni, ha anche raccontato come la moglie lo salvò dagli usurai: “Capii che il mestiere era duro, fare l’attore con il cabaret era praticamente impossibile. Mandavo, lo ricordo bene, ogni mese i soldi a mia moglie e a nostra figlia. I soldi non bastavano mai. Avevo molti debiti con i ‘cravattari’ (usurai, n.d.r.), venivano a prendersi qualsiasi cosa per saldare le rate. Dovevo rimanere a Roma a tutti i costi e allora mi resi conto che non potevo fare questo lavoro. Andai sulla Tiburtina per dare fuoco al baule con tutti gli abiti di scena, i manifesti, le fotografie e l’armamentario dell’avanspettacolo”.
“Perché devo avere accanto un marito triste?”
E ancora: “Andai a parlare con un senatore della Democrazia Cristiana, amico di mio padre, che mi avrebbe aiutato – ha proseguito l’attore – Mi promise un posto come usciere in una banca. Tornai a casa e raccontati tutto a mia moglie, non dormimmo di notte. Lei mi guardò e mi disse: ‘Perché devo avere accanto un marito triste?’ Mia moglie non ha mai pensato al posto fisso: voleva un marito felice. Presi coraggio e ricominciai a fare cabaret. Devo tutto a lei”, ha concluso.
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