Niente compiti, giocate e divertite. Il vostro dovere, per la vacanze, sarà questo. Deve avere pensato questo un’insegnante, per il breve periodo di vacanza dalla scuola per tutti i bambini. Una pausa che spesso viene accompagnata dai cosiddetti “compiti delle vacanze”, un lavoro extra che non viene accolto con gioia dalla maggior parte degli studenti. Magari avrà ascoltato le polemiche della mamma palermitana, che su TikTok si era lamentata dei troppi compiti lasciati ai figli.
A meno che non si tratti dei compiti richiesti da Morgana Di Ascenzo, maestra della IV B nella primaria Vittorio Veneto, a Firenze, che ai suoi scolari ha consegnato una lunghissima lista scritta a mano con tutte le cose da fare durante le vacanze. Dopo un primo momento di incredulità, i bambini hanno scoperto che in quel lungo elenco, non vi era traccia di veri e propri compiti.
La storia di Morgana
Come racconta il Corriere Fiorentino, le richieste della maestra erano ben altre: “Divertirsi e giocare è la cosa fondamentale da fare durante le vacanze, vi auguro di stare con le vostre famiglie e approfondire insieme a loro le tradizioni della Pasqua cattolica e di quella ebraica. Poi, fare qualcosa di gentile e bello… è un compito difficile sapete, a volte? Sconfiggere la noia, guardare il cielo e sentirsi felici e stupiti. Leggere: leggere è il sale della vita, libri, fumetti, tutto quello che vi diverte o vi insegna. Cantare, a squarciagola dentro il proprio letto o al mare, o passeggiando per le vie della nostra stupenda città. E infine, ricordarsi di dire sempre grazie e tante parole gentili: anche questo, spesso è scontato, ma non abbiate mai paura di essere banali”.
La scelta e la gioia
Una scelta che ha riempito di gioia i piccoli scolaretti, che tornati a casa hanno mostrato l’insolita lista ai genitori. La maestra Morgana, intervistata dal Corriere Fiorentino, ha motivato la sua decisione: “I compiti a casa devono essere un’occasione per far esercitare i bimbi e acquisire competenze, velocizzare alcuni automatismi, ma il resto va fatto a scuola. Noi insegnanti e genitori organizziamo il tempo e a volte manca loro il tempo per osservare, godere le cose che hanno, stupirsi delle cose normali come un cielo stellato o un fiore che nasce in un giardino pubblico
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